Luca Biribanti
È stato pubblicato il bilancio dell'attività del Corpo Forestale dello Stato relativo al 2012 in relazione alla tutela del patrimonio naturale-paesaggistico e alla prevenzione-repressione degli illeciti in materia ambientale. Vediamo subito qualche dato: rispetto al 2011 sono stati effettuati meno controlli (-5,8%), ma con un 19,9% di reati accertati. Segno positivo, sempre rispetto al 2011, anche per le persone denunciate; +17%, in termini numerici 680 persone. In calo invece le sanzione amministrative, -5,2%, così come in calo l'importo delle stesse: da un milione e 800mila euro del 2011 a un milione e 80mila euro del 2012, -40,1%.
Tra le attività del Cfs c'è stato un incremento dei controlli sulla tutela del territorio e della fauna, +30% sia negli illeciti riscontrati, che nelle persone denunciate. I controlli effettuati hanno evidenziato che oltre il 70% dei reati in materia di tutela del territorio, sono ascrivibili alla categoria urbanistico-ediliza. Nel mirino del Cfs sono finiti soprattutto i canili privati (strutture che ricoverano più di 10 cani adulti) utilizzati per la caccia, soprattutto per le battute al cinghiale; sono risultati circa un centinaio le strutture non a norma.
Numerosi anche i casi di abusivismo 'in bianco', cioè i casi in cui gli abusi sono originati da atti della pubblica amministrazione apparentemente legittimi. In questo ambito c'è stato un incremento del 200% di reati individuati e del 70% di persone denunciate.
Intensi controlli anche per quanto riguarda la polizia forestale e la polizia idraulica.
Nel settore della tutela della fauna si registrano gli incrementi più alti in fatto di reati e sanzioni amministrative: +40% di reati, +70% di persone denunciate. Ma la vera sorpresa è quella relativa agli illeciti amministrativi: rispetto al 2011 +120% di illeciti e +300% di sanzioni elevate.
Per quanto riguarda la caccia i reati più contestati sono stati: esche e bocconi avvelenati, abbattimento di specie non cacciabili, utilizzo di richiamo non consentiti e bracconaggio.
Molte le irregolarità riscontrate nei canili privati, sia dal punto di vista amministrativo, che dal punto di vista del benessere degli animali. Sono 21 i reati contestati e 36 le persone denunciate a vario titolo per maltrattamento di animali, uccisione di animali, abbandono, detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura. Bollino nero per la provincia di Perugia: a Gubbio sono stati trovati in una busta di plastica 7 cuccioli morti, a Cascia un cane morto ancora legato alla catena e Città di Castello e Nocera Umbra una vasta zona disseminata di bocconi ed esche avvelenate. Grazie a questa attività di prevenzione-repressione si è avuto un incremento del 100% di cani registrati, prima sconosciuti.
Il fenomeno del maltrattamento di animali ha riguardato anche gli allevamenti di animali da reddito, in particolare bovini. Sempre a Perugia si sono registrate le situazioni più pesanti. Tra Cascia e Città di Castello sono stati denunciati 2 titolari di allevamenti. In uno di questi gli animali erano legati a muri con catene molto corte che non consentivano agli animali di muoversi liberamente e in condizioni igienico sanitarie non compatibili con la loro natura.
Il settore di controllo dei rifiuti risulta essere uno dei punti più critici. Già nel 2011, rispetto al 2010, si era registrato il 100% di reati accertati con un importo di sanzioni undici volte superiore. Nel 2012 c'è stato un ulteriore 20% di incremento di persone denunciate.
I controlli del Cfs hanno interessato soprattutto l'eventuale presenza di amianto nelle varie strutture regionali e un attento esame delle strutture industriali dismesse che potessero presentare l'illecito abbandono di rifiuti o materiali pericolosi per l'ambiente. Tra le varie operazioni si ricorda quella del Nipaf di Terni nell'orvietano, dove fu scoperto un capannone industriale di 5mila mq. contenente 80 mc. di rifiuti pericolosi come amianto, solventi, vernici.
I comandi di Scheggia, Pascelupo e Gualdo Tadino, per effetto di un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Direzione Distrettuali Antimafia presso la Procura di Ancona, hanno messo i sigilli ad una ditta di Fabriano che gestiva illegalmente rottami ferrosi, stimati in 100mila quintali, per un giro di affari di oltre 2 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'inquinamento, nel 2011 l'attività del Cfs era stata rivolta a una capillare attività di monitoraggio delle maggiori aree industriali. Il risultato è stato di numerose irregolarità nella gestione degli scarichi delle acque reflue industriali con sanzioni per oltre un milione di euro. Nel 2012 il controllo del Cfs ha riguardato alcune tipi aziende: impianti di lavaggio auto, camion e lavanderie industriali, tutte attività che hanno un forte impatto ambientale per la grande quantità di acque di scarico contenenti detergenti e solventi pericolosi per l'uomo e l'ambiente. I controlli sono stati 142, 28 i casi di irregolarità, 17mila euro l'importo delle sanzioni amministrative.
Il 2012 è stato l'anno terribile per gli incendi boschivi, con danni paragonabili soltanto al '93. oltre al fatto che quella del 2012 è stata la seconda stagione estiva più calda dal 1800 e tra le più siccitose degli ultimi 200 anni, bisogna aggiungere l'aumento dei casi di dolo. Sono state effettuate 121 indagini per incendi dolosi e 42 per incendi boschivi colposi; i responsabili, denunciati all'autorità giudiziaria sono 23. Vista la gravità della situazione il Cfs si è dotato di ulteriori tecniche investigative, come Gps per tracciare vetture sospette, intercettazioni e sequestro di inneschi incendiari.
Per quanto riguarda il settore della salute, il Cfs contribuisce alla sicurezza agroalimentare con indagini e controlli sulla qualità dei prodotti. I controlli relativi al 2012 si sono rivolti a carni da macello, olio d'oliva e altri prodotti di qualità certificata, e in alcune aziende avicole. È stata controllata la regolare etichettatura e commercializzazione delle carni bovine; su 88 controlli è risultato un 18% di irregolarità nell'etichettatura delle carni.
Il Cfs svolge anche un controllo del territorio e attività ordine pubblico, come lotta all'immigrazione clandestina presente nei cantieri forestali ed edili, con 70 controlli in ambito regionale. A Perugia il Cfs ha svolto anche un'attività di contrasto della prostituzione in strada e hanno pattugliato alcune aree per il controllo delle località interessate dalle 'rapine in villa'.
L'attività del Cfs si rivolge anche al sistema nazionale della Protezione Civile in occasione di emergenze meteorologiche. C'è in corso un progetto Pilota di Controllo Integrato per monitorare le attività connesse all'uso del suolo nelle aree caratterizzate da una particolare fragilità idrogeologica e ambientale.
Particolare rilievo nel 2012 hanno avuto anche le attività di ricerca persone disperse.
Si ricorda che il numero vedere di emergenza ambientale della Forestale è 1515.
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