“Oggi ho firmato tre ordinanze di isolamento contumaciale per altrettanti residenti nel comune di Orvieto risultati positivi al Covid-19. I cittadini si trovavano già in isolamento fiduciario presso il proprio domicilio e sono stati presi in carico dai servizi sanitari che hanno attivato tutte le procedure del caso” – sono le parole del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, molto preoccupata per la delicata situazione che sta vivendo la città della rupe in seguito all’elevato numero di contagi da Covid-19.
Secondo quanto riferito dal sindaco, in base ai dati che sono stati comunicati dalla Usl Umbria 2 sui pazienti ricoverati presso le strutture ospedaliere e alle ordinanze di isolamento contumaciale sin qui emanate, sono complessivamente 45 le persone residenti e domiciliate nel comune di Orvieto che a oggi risultano essere positive al Covid-19. Di queste 29 si trovano in isolamento contumaciale presso la propria abitazione, 16 sono invece ricoverate nelle strutture ospedaliere della regione.
“Il dato in nostro possesso – spiega il sindaco – pertanto non coincide con quello comunicato dalla Regione Umbria che attribuisce 48 casi. Tale discrepanza è ora oggetto di ulteriori verifiche con le strutture regionali deputate al monitoraggio”.
Silenzio per le vittime
“Questa mattina, come tutti i sindaci in Italia, ho osservato un minuto di silenzio di fronte al palazzo comunale in ricordo delle vittime del Coronavirus. E’ stato un momento veramente toccante ed emozionante, una pagina di storia che avremmo preferito non vivere ma che rimarrà indelebile nella nostra memoria, in quella della nostra comunità e di un intero Paese che ha visto e continua a veder perdere troppe vite umane”.
L’appello
“L’aumento dei casi nel nostro comune, gli ultimi dei quali riconducibili ad ambiti familiari e lavorativi, ci impone il rigoroso rispetto delle indicazioni del Governo. Ho avuto un ennesimo confronto con i rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno già provveduto a intensificare i controlli e concentreranno maggiormente le attenzioni nelle zone dove ci sono state segnalate trasgressioni. Restare a casa e limitare allo stretto necessario gli spostamenti è un atto doveroso e necessario non solo per tutelare la nostra sicurezza e quella degli altri ma anche per mostrare rispetto nei confronti di chi sta male, di chi ha perso i propri cari e dell’incredibile lavoro che svolgono ogni giorno in prima linea medici e operatori sanitari”.