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Coronavirus, su Pantalla uno scontro politico che riguarda tutta l’Umbria

Redazione

Coronavirus, su Pantalla uno scontro politico che riguarda tutta l’Umbria

Le opposizioni: servizi ordinari e Covid possono coesistere | Ruggiano: un suicidio | Preoccupa la proposta su Castiglione
Mer, 22/04/2020 - 20:32

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L’ospedale di Pantalla, centro Covid che si è dimostrato fondamentale nella gestione dell’emergenza Coronavirus in Umbria, sta diventando terreno di scontro politico a Todi.

Dopo le parole del direttore regionale della Sanità, Claudio Dario, per il quale non è possibile ancora stabilire una data certa per la riconversione dell’ospedale della Media Valle del Tevere, i gruppi di opposizione chiedono la convocazione su questo tema di un Consiglio comunale.

L’opposizione ricorda che con la conversione a centro Covid è stato chiuso il Pronto soccorso, il Punto nascita, il reparto di chirurgia, quello di emodialisi e la Residenza sanitaria assistita, sono state sospese le attività di diagnostica per immagini, le attività di riabilitazione cardiologica e ortopedica, sono sospese tutte le attività ambulatoriali e specialistiche. “Nonostante parte degli operatori sanitari siano stati redistribuiti in altri servizi ospedalieri e di territorio in tutto l’ambito della Usl Umbria 1 – proseguono – questo ha portato una grave riduzione dei servizi sanitari a disposizione dei circa 60.000 abitanti della Media Valle del Tevere, con conseguente riduzione delle opportunità di prevenzione e cura delle maggior parte delle patologie“.

L’opposizione: servizi ordinari e per l’emergenza Covid possono coesistere

Per questo i gruppi consiliari di opposizione chiedono la convocazione del Consiglio affinché il sindaco Antonino Ruggiano e la Giunta predispongano un atto di indirizzo politico condiviso con gli altri sindaci e le forze politiche e sociali del territorio. Che preveda di avviare la riattivazione progressiva dei servizi sanitari e diagnostici presenti. Prospettando in un primo momento la possibilità della coesistenza dei servizi ordinari accanto a quelli legati all’emergenza. E successivamente, secondo un cronoprogramma condiviso, la restituzione alla piena funzionalità dell’Ospedale della Media Valle del Tevere.

Si chiede inoltre alla Giunta regionale di individuare una struttura Covid alternativa “che sia meno strategica e strutturalmente funzionale e moderna per la popolazione“.

Infine, le opposizione chiedono di ampliare i servizi dell’ospedale sulla base del lavoro svolto in queste settimane, mantenendo “la terapia intensiva e l’emergenza attivati e sperimentati“.

La petizione online

Nel frattempo è partita la petizione online, sostenuta anche dall’ex governatrice e sindaco di Todi Catiuscia Marini, dal titolo “Ospedale di Pantalla. Riapertura subito!”. Nel testo della petizione si chiedono risposte certe e rassicurazioni in merito “alla permanenza di servizi indispensabili per le esigenze del territorio“.

Le sirene di Castiglione

A preoccupare le opposizioni è la proposta, avanzata all’assessore regionale Luca Coletto dal senatore leghista Briziarelli e dal consigliere regionale Rondini, di consentire durante l’emergenza Covid ai medici della chirurgia di Pantalla di operare a Castiglione del Lago, anziché a Branca e Città di Castello come avviene in queste settimane. Il timore è che tale proposta possa portare “ad una progressione spoliazione delle funzioni dell’ospedale Media Valle del Tevere, magari a favore proprio della struttura di Castiglione“.

La linea dei sindaci

Finora i sindaci della Media Valle del Tevere hanno mantenuto una linea comune nei confronti della Regione. Sia accettando (a differenza di quanto fatto a Branca) la trasformazione dell’ospedale in centro Covid, sia chiedendo ora in modo compatto tempi certi circa il ritorno alla normalità. Soprattutto a proposito delle funzioni e dei servizi dell’ospedale di Pantalla.

Fratelli d’Italia

I rappresentanti di Fratelli d’Italia del comprensorio hanno messo in guardia di fronte alle strumentalizzazioni politiche. Difendendo la scelte compiute finora dall’amministrazione regionale e da quelle locali interessate.

Peppucci: solo strumentalizzazioni

Ed anche il consigliere regionale della Lega, Francesca Peppucci, parla di strumentalizzazioni di fronte alle iniziative delle opposizioni a Todi: “Le polemiche e le insinuazioni nate intorno alla decisione della Giunta di trasformare temporaneamente l’ospedale di Pantalla in Covid-Hospital, scelta che secondo alcuni nasconderebbe la volontà di depotenziare la struttura o addirittura chiuderla, sono totalmente prive di ogni fondamento“.

E ricorda le risposte ricevute in III Commisisone da Dario, il quale ha ribadito che l’ospedale di Pantalla è stato convertito per il tempo della gestione dell’emergenza. Tuttavia, il fatto che l’emergenza sanitaria sia tuttora in corso non consente di prevede una data certa per il ritorno alla normalità per l’ospedale di Pantalla.

Peppucci attacca il ccentrosinistra: “Ricordo che meno di un anno fa la vecchia amministrazione regionale a fine del suo mandato, dopo che per anni aveva depotenziato in risorse e professionalità il presidio, aveva nascosto l’imminente chiusura del punto nascita di Pantalla, sia alle amministrazioni locali che alla cittadinanza. Questo atteggiamento non è nel nostro stile”.

Continuerò a lavorare affinché l’ospedale venga riaperto il prima possibile – assicura Peppucci – con la consapevolezza che non siamo fuori dall’emergenza, ma soprattutto che ad oggi non c’è alcun tipo di ipotesi di chiusura della struttura”.

Ruggiano: “Mischiare i servizi, un suicidio”

Il sindaco di Todi Antonino Ruggiano non scende nel terreno delle polemiche e non risponde, per ore, alle opposizioni. Rivendica la correttezza della scelta di fare di Pantalla un centro Covid. Scelta, afferma, che ha consentito di proteggere gli operatori sanitari che vi lavorano, ma anche la cittadinanza del comprensorio. All’ospedale di Pantalla non ci sono stati contagi, così come alla residenza Veralli Cortesiche è stata blindata“.

Ruggiano parla delle tragedie vissute nelle zone che non hanno avuto un centro Covid. Ma ricorda che anche in Umbria l’emergenza non è finita. Ricorda la persona morta nella “città sorella Marsciano“. E che nella Fase 2, con le riaperture, potranno esserci altri casi di contagio.

Riaprire l’ospedale senza aspettare un mese o due mesi, rischiando di mischiare i percorsi sanitari Covid e no-Covid significa andare incontro a un suicidio, un pericolo che non ci possiamo permettere” afferma Ruggiano.

Che conclude: “Non risponderò a nessuno. La tutela della sanità è la cosa più importante. Quando il problema ella pandemia sarà superato affronteremo tutti e difenderemo le nostre istituzioni“.

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