Ottantasei medici volontari (per lo più pensionati rientrati in servizio) a sostegno della sanità umbra nella lotta al Coronavirus. Tra loro compaiono anche professionisti noti, come il professor Tommaso Luciano Todisco, esperto in pneumologia e malattie respiratorie.
Il Covid-19 tra i camici bianchi
I camici bianchi (medici e infermieri) proseguono il loro eroico lavoro, nonostante finora siano risultati positivi 112 operatori sanitari negli ospedali su circa 1500 tamponi eseguiti per questa categoria.
Test su medici, infermieri e personale sanitario
Per tutelarli (e per evitare che possano trasformarsi loro malgrado in veicolo di contagio tra colleghi e verso altri pazienti) la Regione ha approntato un piano per effettuare tamponi e test per rilevare la presenza di Covid-19.
I test saranno effettuati su tutti i dipendenti che lavorano in pronto soccorso, chi lavora nel territorio (chi va a raccogliere i tamponi), chi lavora nelle strutture socio-sanitarie, medici di medicina generale e farmacisti, partendo da chi ha una qualche sintomaticità.
“Da eroi a untori”: sindacati all’attacco
I sindacati dei lavoratori della sanità dell’Umbria, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, lanciano però una nuova accusa verso Regione e autorità sanitarie: “Non solo in tutti gli ospedali dell’Umbria e nei servizi territoriali il personale sanitario è stato obbligato a lavorare in una condizione oggettiva di insufficiente protezione, ma l’impressione è che l’attuale priorità delle Aziende possa essere quella di scaricare le responsabilità sugli operatori, piuttosto che garantire la loro salute e sicurezza sul lavoro”.
Le parole di Onnis
È una nuova dura accusa lanciata all’indomani del confronto avuto con la Regione. Nel corso del quale – spiegano le tre sigle – il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Onnis, parlando degli operatori sanitari già risultati positivi al Covid-19, ha dichiarato testualmente: “Si stima un’equa distribuzione tra chi si è contagiato sul lavoro e chi in occasione di altri rapporti sociali”.
“Da eroi a untori quindi?” si chiedono si chiedono i sindacati, che hanno distribuito tra i lavoratori un nuovo volantino, dopo quello che pochi giorni fa aveva fatto esplodere il caso del clamoroso taglio degli stipendi per infermieri, tecnici e oss. “Ma con quale sensibilità di affermano cose simili – si domandano Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – mentre i lavoratori si stanno spendendo, anima e corpo, con sacrificio? E cosa fanno le aziende per proteggere operatori e pazienti da questo rischio?”.
“Pretendiamo che tutte le aziende tutelino la salute dei lavoratori – concludono i sindacati – Gli eroi si riconoscono con i fatti, non a parole”.