Giornata all’insegna dei tentati ricatti quella andata in scena al Tribunale di Spoleto che ha affrontato due casi per certi aspetti simili. Il primo è una vera love story finita malissimo per un fin troppo intraprendente sottufficiale accusato di aver divulgato alcuni fotogrammi erotici tratti da un video che aveva girato mentre si trovava in intimità con la sua amante. Ma andiamo con ordine. E’ il 2001 quando la donna, sposata con un dipendente dello stabilimento militare di Baiano, decide di interrompere la relazione extraconiugale con il militare (in origine amico della coppia). Lui però non ne vuol sapere e la minaccia di divulgare il filmino hard girato quando le cose fra i due andavano decisamente meglio. Ma la donna è irremovibile, ha deciso che con lui è finita e desidera riappacificare tutto con il coniuge. A quel punto scatta il ricatto; il sottufficiale (che risiede a Foligno) chiede 10milioni di vecchie lire in cambio del video. Soldi che “per cause non legate alla volontà dei coniugi” (come si legge dagli atti) non vengono però versati. Scatta così la vendetta e alcuni fotogrammi del video finiscono in tre buste: una arriva alla direzione dell’ente militare di Baiano, una al mobilificio dove vive la donna, la terza a casa dei malcapitati coniugi. Da qui la denuncia. L’udienza è stata rinviata al prossimo 18 novembre.
E al 18 novembre è stato rinviato anche il processo che vede coinvolto l’ex direttore editoriale di un settimanale umbro (da molto tempo fuori commercio) che nel 2004 fu arrestato per tentata estorsione nei confronti dell’azienda Urbani Tartufi. L’uomo, che non è mai stato iscritto all’ordine dei giornalisti, tentò di estorcere ai fratelli Paolo e Bruno Urbani 20mila euro minacciando di pubblicare le copie di alcuni assegni che i due avevano regolarmente versato ad un loro fornitore di Sora, finito poi in manette per false fatturazioni (vicenda questa che non riguardò l’azienda di Scheggino). Un primo avvertimento arrivò con la pubblicazione di una intera pagina dedicata alla vicenda laziale, dove si facevano dei riferimenti alle attività del comprensorio della Valnerina. Una curiosità: il giornale e quella stessa ‘pagina’ non è stata mai rimossa dalla versione on line del settimanale. Bruno Urbani comunque, visto che l’uomo, G.T., di 49 anni, insistiteva nel suo criminoso intento, si rivolse allora alla procura della repubblica di Spoleto che, insieme ai carabinieri, fece scattare la trappola. Una volta consegnati i soldi, l’uomo (che era in compagnia di altre persone, risultate estranee alla vicenda) fu bloccato dai militari e arrestato.
Aggiornato il 12 marzo
