Continuano le polemiche dopo la turbolenta elezione di Bucci a presidente grazie ad un voto della maggioranza, in poco più di un'ora la seduta ha solo eletto il nuovo vicepresidente
Prima riunione ad alta tensione per la Commissione Controllo e Garanzia dopo la turbolenta elezione del nuovo presidente Vincenzo Bucci (Castello Cambia), arrivata con un voto di un consigliere di maggioranza.
La prima seduta (dopo 1 anno e mezzo) della Commissione
Nel corso della seduta, ancora una volta caldissima, Vittorio Morani (Psi) è stato eletto vicepresidente. I membri dell’organismo presenti, oltre a presidente e vice, erano per la minoranza Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) e Vittorio Vincenti (Tiferno Insieme) delegato da Cesare Sassolini (Forza Italia). Per la maggioranza il vicepresidente dimissionario Ursula Masciarri (Psi), Luciano Tavernelli e Mirco Pescari (Pd), Vittorio Massetti (Italia Viva), Luciano Domenichini (Democratici per Città di Castello).
L’ennesimo botta e risposta Bacchetta-Bucci
Il sindaco Luciano Bacchetta, in apertura di seduta, ha subito invitato il presidente Bucci a “non accettare la sua elezione, per motivi non legati alla stima politica ma perché manca il maggior partito di opposizione. Lei è stato eletto con un voto della maggioranza e avrebbe dovuto essere una scelta interna delle minoranze. La invito a riflettere su questo vulnus istituzionale. L’assenza del consigliere della Lega è un segnale chiaro”.
Bucci, presidente della Commissione Controllo e Garanzia, ha detto: “L’assetto istituzionale che lei mette in discussione con il voto segreto non l’accetto. Credo che la votazione sia legittima e sono qui per sviluppare l’iter del lavoro. Io non so perché la Lega non è presente. Io penso di rappresentare l’opposizione da cinque anni in Consiglio. Se i consiglieri non rispettano più la sua maggioranza non è un problema di Castello Cambia ma vostro”.
“Le pongo una questione morale – ha insistito il sindaco – Lei è stato eletto con i voti della minoranza e con un voto della maggioranza, di uno che ha votato il sindaco Bacchetta. Quello che sta facendo è istituzionalmente gravissimo, sta violando una regola sacra che è il rispetto delle norme, hanno votato in 5 e dovevano essere 4. Lei non è il presidente sostanziale”. E Bucci: “Non ponga la questione morale e non può impedire alla commissione di svolgere i lavori”.
Arcaleni (Castello Cambia): “Cominciamo la commissione che aspettiamo da un anno e mezzo. Mi sembra singolare interrompere la commissione perché manca un consigliere. La commissione è legittimata dal numero legale ad andare avanti”.
Sassolini delega Vincenti, altra pioggia di polemiche
Polemiche anche sulla delega di Sassolini a Vincenti “in qualità di osservatore della minoranza“, come riferito da quest’ultimo.
Tavernelli (Pd): “Che tipo di delega è quella di Vincenti? da osservatore non esiste”. Stesso concetto è stato ribadito da Domenichini (Democratici per CdC): “E’ vero che manca il partito più rappresentativo dell’opposizione. Sassolini ha dichiarato che non avrebbe mai partecipato ai lavori della commissione ed oggi ha delegato a Vincenti per il regolare svolgimento dei lavori?”. Rigucci (Gruppo Misto): “Vincenti poteva essere presente come me, senza che qualcuno gli dica di osservare i lavori”.
Pescari (Pd): “La questione è politica: qui non è una commissione ordinaria, è l’unica che il Regolamento riserva alle minoranze. Il presidente è legittimo ma è stato fortemente contestato dalle altre minoranze. Se Sassolini non è presente, significa che metà minoranza non è d’accordo. Il presidente ne prenda atto“. Vincenti (Tiferno Insieme): “Sassolini mi ha delegato per accordi nostri del Centrodestra. C’è la legittimazione da parte di Sassolini e se dico che sono un osservatore significa che ci sono argomenti all’ordine del giorno. A meno che non c’è un ripensamento di Bucci questa commissione c’è”. Gasperi (Gruppo Misto): “Ho chiesto da subito una maggior trasparenza ma la delega è sempre esistita. Andiamo avanti”.
Masciarri (Psi): “Tutta la maggioranza c’è, manca la minoranza. Non è colpa nostra se la commissione non ha lavorato. La natura della delega ha un senso perché la commissione deve funzionare per il controllo delle minoranze”. Domenichini: “Nessuno mette in dubbio la delega di Vincenti ma il modo in cui si è presentato era anomalo”. Tavernelli: “La commissione deve funzionare ma anche auto garantirsi i numeri, non può chiedere alla maggioranza di reggerla. Nominiamo il vicepresidente e rimandiamo il punto di Rigucci alla prossima”.
Morani (Psi) eletto vicepresidente di Commissione
Bucci ha aperto la discussione sulla nomina del vicepresidente. Tavernelli ha candidato Vittorio Morani: “l’ex vicepresidente (Masciarri del Psi) si è dichiarata indisponibile ma la carica rimanga in seno al Psi”.
Procelli (La Sinistra): “Mi sembra tutta una sceneggiata. Voterò Morani”. “Sì a Morani” arrivato anche da Domenichini e Massetti. Morani ha ringraziato la maggioranza per la candidatura, accettando “con riserva”.
Gasperi: “Che i voti siano sempre 5 altrimenti la situazione diventa imbarazzante”. E così è stato: Morani è stato eletto vicepresidente della Commissione Controllo e Garanzia con 5 voti favorevoli e 4 astenuti. Subito dopo ha dichiarato: “Un vero politico accetta le decisioni anche quelle che non si condividono. Andiamo avanti. La maggioranza ha dimostrato responsabilità sottraendosi ai giochini delle minoranze”.