CONFARTIGIANATO: SI FA INSOSTITUIBILE IL RUOLO DEI CONFIDI DI CATEGORIA - Tuttoggi.info

CONFARTIGIANATO: SI FA INSOSTITUIBILE IL RUOLO DEI CONFIDI DI CATEGORIA

Redazione

CONFARTIGIANATO: SI FA INSOSTITUIBILE IL RUOLO DEI CONFIDI DI CATEGORIA

Gio, 17/01/2008 - 09:15

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“Il 42% degli artigiani chiede aiuto ai Consorzi fidi per ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo dell'impresa”. Così si esprime – Stelvio Gauzzi – Segretario di Confartigianato Imprese Perugia, evidenziando i risultati di una ricerca effettuata dal Centro Studi della Confartigianato e presentata a Roma alcuni giorni fa. “I risultati, continua Gauzzi, confermano il ruolo sempre più decisivo dei Confidi delle Associazioni Artigiane per favorire l'accesso al credito da parte di artigiani e piccole imprese e quindi per stimolare investimenti e nuova occupazione. In Italia, nel 2006, i Confidi hanno garantito finanziamenti per 9,6 miliardi di Euro (il 5,4% in più rispetto al 2005), mentre, nella nostra Regione, i finanziamenti garantiti (al 31.12.06) sono stati 333 milioni di Euro e quelli concessi 149,6. In Umbria, le imprese associate ai Consorzi fidi, sono circa 24.500”. “A confermare l'efficienza e l'efficacia con cui i Confidi conducono l'istruttoria di fido e valutano ‘affidabilità delle imprese, prosegue Gauzzi, è il tasso d'insolvenza, molto contenuto su una media nazionale del 2,1% e nettamente inferiore rispetto al dato delle sofferenze complessive del sistema bancario”. Il Segretario Gauzzi si sofferma anche sul “peso” che hanno i Consorzi fidi sul totale dei finanziamenti bancari agli artigiani, dove il 15,2% dei mutui sono garantiti dai Confidi. Se consideriamo poi solo i finanziamenti a medio e lungo termine, questa percentuale sale a circa al 16,8%, a conferma del ruolo rilevante svolto dai Confidi artigiani, sia per favorire l'accesso al credito della categoria, sia per garantire una buona qualità dei finanziamenti. Per quanto concerne l'attività di prevenzione del fenomeno usura, in Italia, sono ben 106 i Confidi che gestiscono gli speciali fondi antiusura di cui all'art. 15 Legge 108/96, consentendo il rientro nei circuiti legali di finanziamento a migliaia di piccole imprese. Questa azione dei Confidi, che hanno garantito numerosi finanziamenti, potrebbe svilupparsi in modo più significativo se si realizzasse un costante e programmato rifinanziamento della legge stessa, come da tempo sollecitato. Per ciò che riguarda gli incentivi pubblici ai Confidi, negli ultimi tempi, si tende a non far ricorso alla leva degli incentivi pubblici, in quanto i Consorzi fidi hanno dimostrato una buona capacità di ottenere dalle banche l'erogazione di credito a tassi d'interesse in linea con le migliori condizioni di mercato. “In sintesi, nel 2006, afferma Gauzzi, i tassi medi praticati sui finanziamenti con garanzia dei Confidi si sono attestati su valori decisamente inferiori a quelli di mercato per la categoria, con una media del 6,1% per il credito a breve termine e del 4,8% per il medio e lungo periodo”. “Il sistema bancario, conclude Gauzzi, deve imparare a dare fiducia ai piccoli imprenditori, e soprattutto in vista di Basilea 2, la strada più efficace per “dare credito” ad artigiani e piccole imprese consiste nel potenziamento del ruolo dei Consorzi Fidi. Gli Istituti di credito devono cominciare a fare la loro parte: devono imparare ad investire sulla piccola impresa, a considerare il nostro settore decisivo per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità, offrendo servizi migliori a costi contenuti. Le banche devono imparare a scommettere sulla piccola impresa, a finanziare l'idea e il progetto imprenditoriale rispetto alla logica, ancora oggi prevalente, della mera richiesta di garanzie patrimoniali.


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