Dura lex, sed lex. Ma il motto latino, può valere anche di fronte ad uno sfollato del terremoto dell’Abruzzo che, pur parcheggiata male la propria auto (nella zona riservata al bus), era intento ad acquistare generi di prima necessità da portare ai suoi compaesani? E anche se sul parabrezza è ben visibile il permesso di portatore di handicap? A fare il giro del mondo c’è da scommetterci che sarebbero ben pochi quelli disposti ad applicare la ‘ferrea’ regola. Uno di questi, comunque, è di sicuro un agente di Terni. I fatti.
Questa mattina una coppia di abruzzesi, ospitati in questi giorni presso alcuni parenti a Spoleto, parte con l’auto stracarica di generi di prima necessità da portare ai loro compaesani. Loro sono sì al sicuro ma, a dispetto dell’età e di qualche acciacco fisico (lui è invalido civile), non possono dimenticare chi sta lottando contro la terra che ancora trema e porta distruzione e morte.
Hanno visto la morte in faccia. Hanno perso anche una nipote sotto le macerie. E’ un loro nipote a chiamare la redazione e raccontare la disavventura. Partiti da Spoleto, i coniugi abruzzesi, decidono di fare un sosta all’Ipercoop di Terni per acquistare altri generi. Lui parcheggia l’auto nello spazio riservato agli autobus. In auto resta la moglie, seduta sul sedile posteriore, letteralmente ‘incastrata’ fra i pacchi di aiuti. Arriva il vigile e chiede di spostare l’auto. La signora non può scendere, prega l’agente di pazientare, gli dice che è una terremotata e che suo marito è dentro il centro commerciale per prendere altri ‘aiuti’ da portare a L’Aquila. Niente. Gli fa notare che sul parabrezza c’è il permesso rilasciato ai portatori di handicap. Ancora nulla. Inflessibile come un robot, l’agente comincia a scrivere la multa. E con fare deciso la lascia sul parabrezza dell’auto per lo stupore della donna.
Di lì a poco arriva il marito che non crede ai suoi occhi. Prende la multa, sale in macchina e riparte per l’Aquila. Non vale neanche la pena cercare l’agente per protestare. Loro hanno qualcosa di più importante da fare. Per contestare il verbale c’è sempre tempo. Anche se qualche minuto lo si è trovato per informare la stampa ternana dell’incredibile episodio