Ricorre oggi il 25° anniversario della morte di Antonio Ridolfi, terzo sindaco di Foligno, dopo Italo Fittajoli e Giovanni Lazzaroni.
Ridolfi era nato il 9 novembre del 1923 a Foligno, nella frazione di Volperino, nel cui cimitero riposa, dopo la scomparsa avvenuta a seguito di malattia il 21 luglio del 1985.
Insegnò per molti anni alla Scuola Media “G. Galilei” di S. Eraclio e ricoprì nel corso della sua vita molti incarichi amministrativi, militando ininterrottamente nelle fila del Partito Comunista Italiano.
Il sindaco Nando Mismetti, dopo aver inviato un telegramma alle figlie, Giustina e Francesca, ha inteso ricordare pubblicamente la figura del noto esponente politico folignate.
“Ero uno dei tanti giovani della città di Foligno – ha detto Mismetti – e restai profondamente colpito dal drammatico episodio che toccò da vicino Ridolfi, la sua famiglia e la città intera, quando il 23 maggio del 1970, venne aggredito e picchiato da un gruppo di neo fascisti, mentre stava tenendo a Palazzo Trinci una riunione ad alcuni giovani sulla guerra nel Vietnam, fatto questo che lo costrinse al ricovero ospedaliero; ad Antonio Ridolfi giunse subito e totale la solidarietà dell'intero modo politico locale, regionale e nazionale “.
“Per quelli della mia generazione – ha aggiunto Mismetti, egli divenne immediatamente il simbolo di chi per le sue idee è disposto anche ad affrontare la cieca violenza”.
Mismetti si è detto onorato di aver conosciuto Ridolfi e di averne celebrata la figura cinque anni or sono in Consiglio comunale, in occasione del XX anniversario della sua scomparsa.
Assessore alle finanze nella giunta del sindaco Giovanni Lazzaroni, durante il governo locale di centro sinistra, Ridolfi fu consigliere comunale e capogruppo di opposizione, venendo eletto poi sindaco il 1 agosto del 1970, carica che ricoprì fino al maggio del 1977.
In seguito fu anche eletto Consigliere Provinciale.
“Ridolfi – ha ricordato Mismetti – elaborò alcune politiche innovative che anticiparono il modo di condurre la futura vita amministrativa locale; infatti, grazie a lui, gli altri sindaci dei Comuni vicini, furono coinvolti sul versante della prevenzione per l'infanzia e per l'età evolutiva, tanto che, nel 1973 venne istituito il “Consorzio intercomunale della medicina scolastica”, un'esperienza pilota a livello nazionale, che anticipò di anni alcuni dettami della Legge di Riforma Sanitaria dello Stato Italiano”.
“Sotto la sua gestione – ha proseguito il sindaco di Foligno – vide la luce anche il 2° Piano Regolatore Generale della città, che estendeva le previsioni urbanistiche a tutto il territorio comunale, individuando tipologie di intervento per il recupero del centro storico e per la localizzazione delle grandi attrezzature urbane: il nuovo Ospedale a Madonna di Fiamenga, gli impianti sportivi in zona Santo Pietro e il Polo scolastico nel Centro Storico”.
Uomo attento ai problemi delle aree montane da cui proveniva, Ridolfi, al fine anche di fermare lo spopolamento della montagna folignate, ipotizzò di realizzare a Casenove un centro polifunzionale di servizi; quell'idea trovò forti oppositori, ma il tempo ha in qualche modo dato ragione a Ridolfi.
“La mia formazione politica e quella di un'intera generazione – ha concluso Mismetti – deve molto agli insegnamenti politici e agli esempi umani di persone come Antonio Ridolfi, cui la città di Foligno deve perenne riconoscenza”.
