La Presidente Donatella Tesei e l'Assessore Roberto Morroni, "Il nuovo sistema di calcolo è penalizzante per la nostra regione”
Si è svolta in videoconferenza la seduta ordinaria del Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 chiamato ad esprimersi sulla modifica del Programma legato alla transizione 2021-2022 e alle modifiche dei Regolamenti UE collegati.
Dopo i saluti istituzionali di Franco Garofalo, Autorità di Gestione del PSR Umbria, è stata la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, a introdurre la riunione del Comitato individuando alcuni temi in discussione in questi giorni. In particolare la presidente si è soffermata sulla proposta di modifica dei criteri di riparto dei fondi europei FEASR aggiuntivi per il biennio 2021-2022 al centro del confronto in sede di Conferenza delle Regioni.
“Stiamo esaminando la proposta ministeriale che prevede per l’Umbria un taglio di risorse nei prossimi due anni – ha detto Donatella Tesei –. Si tratta di una scelta penalizzante per la nostra Regione che nasce per via dell’utilizzo di nuovi criteri di calcolo. L’Umbria è contraria a questa penalizzazione che riteniamo non essere in linea con i princìpi ispiratori del FEASR e del prolungamento della programmazione per il biennio 2021/22”.
Il punto sulle risorse aggiuntive
La presidente Tesei, insieme all’assessore regionale alle Politiche agricole, Roberto Morroni, ha fatto anche il punto sulle scelte che la Regione intende compiere circa l’utilizzo sia delle ulteriori risorse ordinarie, sia di quelle relative ai fondi del Next Generation EU (EURI). La Regione, hanno detto Tesei e Morroni, intende mettere in campo interventi che supportino e potenzino le linee di indirizzo avviate con la programmazione 2014-2020 e che consentono chiare prospettive di sviluppo per il mondo agricolo umbro. Per quanto riguarda le risorse EURI la Regione vuole attivare misure coerenti con quelli che sono gli indirizzi strategici del Green New Deal e del programma Farm to Fork, scelte che delineano in prospettiva uno sviluppo qualificante per il territorio umbro.
Anche l’assessore Roberto Morroni, nel suo intervento, ha voluto affrontare la questione delle quote di ripartizione delle risorse aggiuntive FEASR tra regioni.
“C’è una trattativa in corso a livello nazionale. La nostra linea è tesa a salvaguardare quelli che sono i princìpi del FEASR e quindi abbiamo espresso una netta contrarietà a proposte che ci sembrano contraddire tali princìpi attraverso una rimodulazione dei criteri che determinerebbe un trasferimento di risorse dalle regioni più svantaggiate a quelle più ricche del nostro Paese – ha detto Morroni –. Si tratta comunque di una trattativa che è ancora in corso, per questo il nostro auspicio è che si possa arrivare a una sintesi, un punto di equilibrio che salvaguardi tutte le esigenze e che tuteli quelle regioni che abbisognano maggiormente, e coerentemente con le finalità del FEASR, delle risorse messe in campo”.
Per la Commissione europea è intervenuto Gianfranco Colleluori, responsabile DG Agricoltura Commissione Europea che ha fissato alcuni principi circa la ripartizione e l’utilizzo delle risorse per il biennio della transizione. “In questa fase così importante è necessaria chiarezza sulle proroghe e sui nuovi bandi allo studio – ha detto –. Così come è importante proseguire sulla strada dello sviluppo della banda larga per coprire tutto il territorio regionale con particolare riferimento alle aziende agricole”.
Prima della fase di dibattito, infine, è stata la volta di Franco Garofalo, Autorità di Gestione del PSR Umbria che ha illustrato in dettaglio le modifiche alla dotazione finanziaria per le singole sottomisure del PSR, sia relativamente ai vincoli di programmazione per le risorse ordinarie che per quelle relative al Next Generation EU (EURI).
Il riparto delle risorse
Le risorse. L’ipotesi di riparto delle risorse per il biennio 2021/22 proposta dal Ministero assegna alla Regione Umbria poco più di 204 milioni di euro di risorse ordinarie e 30 milioni di euro di risorse provenienti dal Next Generation EU, con una riduzione rispetto ai criteri storici di circa 40 milioni di euro per il biennio.
Delle risorse ordinarie, oltre il 39% saranno destinate dalla Regione alle misure a beneficio di clima, ambiente e forestazione, il 5% ai GAL e alle loro politiche di sviluppo locale, la restante parte di risorse saranno impiegate per gli investimenti aziendali, l’insediamento di giovani agricoltori, gli agriturismi e le filiere corte con particolare riferimento a quella dell’olivicoltura. Intanto, in attesa dell’assegnazione definitiva delle risorse finanziarie sono già stati emanati, sotto condizione, i bandi per tutte le misure a superficie relative all’annualità di impegno 2021 in scadenza il prossimo 17 maggio, per consentire agli agricoltori di potere aderire agli impegni agro-climatici ambientali, biologico, indennità compensativa zone montane e zone soggette a vincoli naturali, benessere animale e forestazione.
Altri bandi saranno aperti non appena si renderanno certe le risorse per il prossimo biennio ed in particolare quelli per la formazione e la consulenza aziendale, per investimenti in infrastrutture su piccola scala, energie rinnovabili, sostegni ai sistemi di qualità, filiere corte, attività di natura sociale. I 30 milioni del Next Generation EU, infine, verranno utilizzati per perseguire gli obiettivi specifici di resilienza e rilancio che anticiperanno il New Green Deal previsto per la programmazione 2023-2027 e che riguardano, tra le altre cose, incentivi per l’utilizzo di macchine agricole a zero emissioni, sostegno all’economia circolare e alle reti digitali.