Collegio a San Bevignate, la petizione contro lo "steccone" / "No alla movida vicino al cimitero" - Tuttoggi.info

Collegio a San Bevignate, la petizione contro lo “steccone” / “No alla movida vicino al cimitero”

Redazione

Collegio a San Bevignate, la petizione contro lo “steccone” / “No alla movida vicino al cimitero”

Mer, 12/03/2014 - 17:40

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Alessia Chiriatti

Chiedono “l'immediata adozione di un formale provvedimento amministrativo di sospensione dei lavori” e di “essere chiamati a partecipare al tavolo” per la residenza universitaria di San Bevignate, tra Regione Umbria, Comune di Perugia, ADISU e Università degli Studi: sono Italia Nostra, la Società Generale di Mutuo Soccorso, il CAI, l'associazione Vivi il Borgo, Radici di Pietra, e molti altri comitati presenti e attivi sul territorio del capoluogo umbro.

IL CASO – LEGGI

Questa mattina, nella Sala Fiume di Palazzo Donini, si sono incontrati e hanno indetto una conferenza stampa: dopo l'assemblea del 26 febbraio sulla vicenda dello “steccone” i comitati ribadiscono la dimensione culturale del “problema”, così come la “distanza attuativa dal progetto iniziale”. Parlano di firme: contro la costruzione della residenza universitaria sarebbero in 800, di cui 300 pervenute dal mondo universitario, e un altro centinaio reperite su internet. Sabato 15 marzo, alle 10, ci sarà poi un raduno, durante il quale ribadiranno il loro slogan “non cemento ma cultura”, e al quale parteciperanno professori universitari ed esperti, tra cui anche Giampaolo Rossi, docente di diritto amministrativo e proprietario di una casa nella zona. Il comitato ha ottenuto anche una sede a San Bevignate, per la quale, ha versato 1000 euro di cauzione: “un atteggiamento schizofrenico” ha dichiarato Capoccia della Società del Mutuo Soccorso, “se si pensa al fatto che vogliono distruggere una zona di importanza paesaggistica e archeologica”.

Perugia città universitaria? – E' la domanda che più di frequente riecheggia in incontri del genere: se Perugia sia ancora una città universitaria, in grado, con servizi e didattica, di accogliere, come nella sua epoca d'oro, tanti studenti dall'Italia e dall'estero. “Non si può avere la movida vicino al cimitero” dice Capoccia. O ancora “è la fiera dei paradossi: si deve pensare ad un tessuto urbano e cittadino che possa accogliere a tutto tondo gli studenti, che costituisca un volano per l'economia di crescita della città”, dice Michele Bilancia di Radici di Pietra. L'avvocato Barelli, di Italia Nostra, sembra quasi fare un piccolo passo indietro, rispetto alla polemica innescata durante la conferenza stampa del Professor Maurizio Oliviero, amministratore dell'ADISU: lì aveva cercato effettive responsabilità proprio nell'operato dell'Agenzia per il Diritto allo Studio; questa volta, invece, cavalca l'onda della democrazia partecipativa, proposta dallo stesso Oliviero, chiedendo di partecipare al tavolo. E rimarca come il movimento cittadino contro lo “steccone” di San Bevignate sia stata un'operazione “casuale” e voluta dalle “coincidenze”, forse per evitare gli equivoci di campagne elettorali concomitanti.

Le responsabilità – Soprintendenza, Università, Comune, Regione: le colpe, per i comitati, sembrano ricadere sulle prime due. “C'è da chiedersi dove era la Soprintendenza al momento della stesura del progetto, non certo dove eravamo noi”, dicono i comitati. E ancora: “vogliono costruire un'università di eccellenza, ma poi tagliano fuori gli studenti dal tessuto urbanistico, confinandoli lontani”. “Fa piacere – aggiungono – si ammetta si sia commesso un errore”.

Dal comune – Intanto da Palazzo dei Priori ha ricevuto il parere positivo della giunta lo schema di regolamento comunale attuativo della legge regionale sulle procedure per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Per l’assessore Ilio Liberati (Edilizia pubblica e privata) si tratta di “un importante passo avanti nella disciplina organica del settore dell’edilizia residenziale sociale. Il Comune di Perugia, primo in Umbria, ha voluto accelerare la predisposizione della pratica per la sua approvazione in Consiglio comunale, a poche settimane di distanza dalla pubblicazione del regolamento regionale. E’ una scelta politica chiara e determinata da parte dell’Amministrazione comunale che cerca di rispondere in tempi certi e celeri ad esigenze vere dei cittadini. Il diritto alla casa è un ambito molto sensibile, soprattutto in questa fase difficile, con povertà in aumento e famiglie sempre più bisognose di alloggi pubblici. Il Comune di Perugia non ha arretrato con le sue politiche abitative e sociali, anzi ha impiegato anche risorse proprie, particolarmente significative, per dare risposte aggiuntive a una domanda abitativa in forte crescita”.

Il documento tiene conto delle novità introdotte in materia con legge regionale, tra cui l’introduzione dei nuovi concetti di “alloggio sociale” e “servizio abitativo” previsti dalla normativa nazionale per definire le caratteristiche e i requisiti del patrimonio pubblico ed esentarlo dagli aiuti di Stato; l’adozione del sistema ISEE in luogo del reddito, per verificare la capacità economica dei nuclei familiari; la possibilità di far emanare i bandi biennali dall’unione speciale dei comuni laddove presente; la modifica di alcuni punteggi per la predisposizione delle graduatorie, nonché dei tempi di approvazione di quest’ultime (90 giorni dalla scadenza dei bandi); la composizione delle commissioni comunali di assegnazione; le nuove modalità e procedure per il subentro e la mobilità degli assegnatari; una quota di punteggio per la selezione delle domande a disposizione del Comune.

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