CIttà di Castello: commerciante all'ingrosso di materiali ferrosi evade il fisco per centinaia di migliaia di euro - Tuttoggi.info

CIttà di Castello: commerciante all'ingrosso di materiali ferrosi evade il fisco per centinaia di migliaia di euro

Redazione

CIttà di Castello: commerciante all'ingrosso di materiali ferrosi evade il fisco per centinaia di migliaia di euro

Lun, 10/12/2012 - 10:28

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I finanzieri della Tenenza di Città di Castello, nel quadro degli interventi disposti dal Comando Provinciale di Perugia finalizzati a contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, hanno condotto una complessa attività d’indagine durata diversi mesi, che ha posto fine alla sistematica evasione fiscale di un imprenditore dell’Alta Valle del Tevere operante nel settore del commercio e recupero di materiale ferroso.
Gli accertamenti eseguiti attraverso riscontri contabili, controlli incrociati presso terzi, appostamenti e ripetuti sopralluoghi, nonché con l’incrocio con le varie banche dati, hanno consentito di individuare, oltre al titolare dell’impresa, altri otto soggetti economici implicati, a vario titolo, nel sistema di frode che prevedeva, a seconda del soggetto, l’emissione o l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Queste operazioni hanno consentito all’impresa controllata la contabilizzazione di costi fittizi per svariate centinaia di migliaia di euro, oltre all’indebita detrazione dell'IVA. Nell’ambito dell’attività ispettiva è stato anche rilevato il classico comportamento ricorrente in questi casi, che come in un rodato sistema fraudolento, prevedeva l’accordo con il soggetto emittente le false fatture, solitamente evasore totale, con contestuale restituzione delle somme pagate.

La frode – In pratica è stato accertato l’incasso dell’assegno presso gli Istituti di credito, quale forma di pagamento a fronte dell’emissione delle fatture per operazioni inesistenti, con la contestuale restituzione delle somme all’utilizzatore delle fatture stesse. I finanzieri tifernati dopo aver così portato alla luce l’insidioso e fraudolento sistema di frode, su disposizione della Procura della Repubblica e del GIP del Tribunale di Perugia, hanno sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente un immobile per un valore commerciale di oltre 150 mila euro. Complessivamente i costi fittizi segnalati all’Agenzia delle entrate per il recupero a tassazione ammontano a circa € 570.000, l’IVA dovuta pari a circa € 114.000, mentre sono nove le persone che sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo ed emissione di documenti per operazioni inesistenti.

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