Aggiornamento h 21,00 – Il consiglio comunale, dopo aver ricevuto una delegazione delle RSU dell’Acciai Speciali Terni ha elaborato un atto d’indirizzo unitario che poi l’assemblea ha approvato all’unanimità.
Il consiglio comunale di Terni – si legge nel testo dell’atto d’indirizzo – dopo l’incontro intervenuto fra il sindaco, i capigruppo consiliari, la RSU AST e le rappresentanze sindacali, in ordine alla necessità di riprendere con determinazione e rapidità l’iniziativa politico-istituzionale per il futuro dell’Ast, patrimonio dell’industria nazionale ed europea, confermando la piattaforma unitaria per l’assoluta necessità della salvaguardia delle produzioni e dei volumi, nonché dell’unitarietà ed integrità del sito e dei livelli occupazionali, pur nel rispetto dei ruoli, esprime forte preoccupazione per le vicende societarie e per l’incertezza sul piano industriale nonché per l’assenza di interlocuzione in proposito; ritiene indispensabile una formale e sostanziale attivazione del sindaco nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri per la convocazione del tavolo permanente già attivato presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali, per un confronto con la Thyssen Krupp e i manager di AST, per l’illustrazione delle linee di piano e le doverose determinazioni; analoga iniziativa va adottata nei confronti degli organismi dell’UE, tenendo anche conto dei precedenti deliberati; in questo contesto il Consiglio ribadisce la necessità del mantenimento degli impegni delle istituzioni preposte per il completamento della Orte-Civitavecchia e per la questione energetica nell’ambito delle politiche di settore del Governo, per garantire la migliore competitività del sito e della logistica che lo interessa”.
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Aggiornamento h 17,30 – Si è conclusa da pochi minuti la riunione tra i capigruppo del consiglio comunale e i rappresentanti dei sindacati per fare il punto sulla vertenza Ast. Animi accesi hanno surriscaldato il clima, reso ancora più rovente dalle dimissioni dell’ad Pucci, simbolo di resa rispetto a una politica industriale dei tedeschi che non dà garanzie agli operai che, nel pomeriggio di oggi, hanno marciato in sciopero verso da Viale Brin fino a Palazzo Spada.
Interrotta la votazione del presidente del consiglio comunale, i capigruppo, su suggerimento di Cavicchioli, capogruppo Pd, hanno sospeso il consiglio per votare un documento congiunto da consegnare direttamente alla presidenza del consiglio per avere un incontro urgente a Roma.
Le dimissioni di Pucci hanno lasciato grande preoccupazione tra i rappresentanti sindacali, soprattutto perchè l’azienda ha comunicato prima agli organi di informazione che alle Rsu, la decisione di rimpiazzare Marco Pucci con Lucia Morselli.
Condicio sine qua non per il prossimo vertice di Roma è la presenza di sindacati e operai che, nel precedente incontro, erano stati esclusi dal tavolo delle trattative.
I lavoratori sono in agitazione per il futuro produttivo delle varie linee produttive, soprattutto di quella a caldo, che rischia la chiusura: se così fosse le acciaierie andrebbero inevitabilmente in recessione, causando la dispersione del patrimonio industriale della multinazionale.
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E’ un annuncio choc quello che proviene dalla Ast di Terni del gruppo Thyssen Krupp: l’amministratore delegato Marco Pucci, confermato appena 10 giorni fa alla guida del colosso dell’acciaio, si è dimesso dalla carica. La decisione è stata comunicata nelle ultime ore all’assemblea dei soci che questa mattina l’ha accolta. Gli azionisti della multinazionale – a quanto si legge in una breve nota – hanno già provveduto a nominare ad e membro del board Lucia Morselli mentre Torsten Schluter sarà consigliere delegato per il commerciale e marketing. Confermati Mathias Rist e Antonio Bufalini.
Ma a tenere banco in questo momento sono le dimissioni dell’ingegnere Pucci, il manager che si era speso tanto nel rilancio dell’azienda e che aveva sempre dichiarato che il nuovo Piano industriale non avrebbe avuto conseguenze sul lavoro e l’indotto. Qualcosa però non deve essere filato liscio e le motivazioni dell’addio di Pucci potrebbero trovarsi proprio nel documento industriale che verrà presentato presumibilmente fra due settimane (si ipotizza il 17 luglio). E che secondo alcuni conterrebbe il blocco di una linea di lavorazione e il conseguente esubero di qualche centinaio di operai. Notizie non confermate ma che in città giravano già alla vigilia del voto del maggio scorso.
Da pochi minuti è partito da viale Brin, diretto fino al palazzo municipale, un corteo di operai e impiegati della Ast la cui Rsu ha proclamato 3 ore di sciopero. “Una iniziativa indispensabile per discutere e garantire preventivamente un futuro certo ai lavoratori e per difendere la storia industriale della città” scrive la Rsu.
