Situazione di E45, ma anche E78 e statale 219 sotto la lente dei sindacati dell'Alta Umbria: no a tagli ma investimenti
“In tutte le piattaforme rivendicative confederali territoriali, abbiamo posto con forza come centrale la questione delle infrastrutture, a partire da quelle materiali per arrivare più recentemente a quelle immateriali (vedi iniziative sulla digitalizzazione)”. Lo evidenziano in una nota Cgil, Cisl e Uil dell’Alta Umbria.
“In particolare, visto il continuo peggioramento della E45 e il dramma sfiorato per i danni al viadotto Puleto, – ricordano i sindacalisti dell’Alta Umbria – per primi abbiamo messo in campo iniziative pubbliche coinvolgendo tutti i livelli istituzionali, le associazioni di categoria, e tutta la cittadinanza. Il primo parziale risultato ottenuto a luglio (riaperura ai mezzi pesanti, il finanziamento per i lavori di sistemazione della 3bis chiusa da anni per la frana, che in caso di problemi sulla E45 divideva in due l’Italia) è frutto anche e soprattutto del nostro lavoro e delle nostre mobilitazioni, consapevoli che per avere un sistema decente e dignitoso e di collegamenti bisogna integrare ferro (isolamento ferroviario sempre più accentuato) e gomma (vedi le annose questioni della E78 e della statale 219 di Gubbio e Pian d’Assino). Servono risorse pubbliche e non tagli, progetti chiari e concreti, e come organizzazioni sindacali rilanceremo a breve con iniziative pubbliche proposte, idee, contributi, riattualizzando progetti nell’interesse generale, con un particolare riguardo alla sostenibilità ambientale e al sistema sociale e economico del territorio”.