di Carlo Petrini (*)
Non ho nascosto le mie perplessità all’Assessore Margherita Lezi in un colloquio informale svoltosi alcuni mesi fa, quando le manifestavo il mio pensiero, circa la limitazione delle categorie merceologiche richieste per partecipare al bando per l’affitto dei locali commerciali di Via del Mercato di proprietà del Comune di Spoleto. Bastava ascoltare alcuni banali consigli e forse il bando non sarebbe andato deserto.
Mi spiace dirlo ma aver perseguito questo principio, evidenzia una superficiale conoscenza della materia, perché se è vero che nel centro storico mancano alcune merceologie, è altrettanto vero che alla base ci sono certamente una o più ragioni importanti.
In tutto il centro storico effettivamente non c’è più una macelleria e sono rimasti pochi sopravvissuti storici alimentaristi. Il comparto alimentare, e non solo, è stato ucciso dalla grande distribuzione, di conseguenza abbiamo perso decine di piccole attività che oltre a dare lavoro a diverse famiglie, erano la vera linfa vitale del centro storico.
Ci si è chiesti perché continua l’emorragia di tante attività commerciali che chiudono o al meglio emigrano in periferia?
La colpa, oltre che imputabile alla crisi generale, non è forse imputabile alle scelte fatte delle passate amministrazioni con i piani commerciali?
Non è da adesso che critichiamo quelle scelte che hanno contribuito fortemente allo spopolamento del centro storico. Scelte suggerite dall’esito dell’indagine di mercato che alcuni anni fa, fu commissionata dal Comune di Spoleto a un consulente esterno, costato ben 22.500 €. Incarichi di consulenza esterna che l’amministrazione continua ad affidare imperterrita nonostante la crisi, vedi Puc 2, vedi l’esperto per il commercio, vedi il “tecnico” per l’arredo urbano, che da soli costano ben oltre i 100.000 Euro ai cittadini contribuenti.
Non capisco come qualche associazione di categoria, che evidentemente o non sa o non ricorda bene questi dettagli, possa accogliere positivamente queste decisioni.
Chi dovrebbe conoscere poco poco il mercato, sa bene che un’attività in centro storico oggi è fortemente penalizzata, si salvano ancora quelle poche eccezioni caratterizzate dalla specializzazione o pochi imprenditori che ancora possono attingere alle proprie risorse personali per finanziare le proprie attività.
Prima hanno cacciato i commercianti dal centro, con i provvedimenti adottati dal Sindaco Benedetti, quando era assessore allo sviluppo economico della giunta Brunini, ora l’Assessore Lezi pensa bene che quelle stesse attività, cui hanno fatto chiudere i battenti, possano tornare in centro solo perché ci sono dei locali con canone agevolato. Quanto meno paradossale.
Tutti speriamo nella rivitalizzazione del centro storico, ma non basta certo un bando per due locali a canone agevolato, soprattutto in questi tempi, dove è già difficile trovare imprenditori che hanno il coraggio di aprire nuovi punti vendita in genere, figuriamoci nei centri storici.
La nostra richiesta all’Assessore Lezi è di non limitare il bando a solo due categorie merceologie, ma di cercare di coinvolgere imprenditori che portino valore aggiunto in centro, puntando alla specializzazione, alla qualità, al servizio con la professionalità indispensabile per essere un’attrattiva per i clienti, per i turisti e per la Città stessa.
(*) Consigliere Comunale Capogruppo PDL