Il duo c’è, adesso bisogna vedere se sarà dinamico. Il centrodestra regionale annuncia il ticket per le elezioni. Il sindaco di Assisi come presidente dell’Umbria, il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Cesaroni Raffaele Nevi come vice. Per annunciarlo gli azzurri hanno convocato tutti al Park Hotel di Ponte San Giovanni.
L’incontro – Ad aprire i lavori il presidente del comitato di Forza Italia, l’onorevole Catia Polidori, che, come riporta la nota di FI, “non ha mancato di sottolineare l’importanza di una proposta unitaria, sostenuta da tutto il centrodestra, in grado di coniugare le numerose istanze del territorio con gli equilibri interni ai partiti nazionali”. Nevi, invece, ha sintetizzato l’attività svolta durante il mandato. E’ toccato a Laura Buco, coordinatrice azzurra della provincia di Perugia, moderare “gli interventi dei tanti presenti tra sindaci, eletti e coordinatori comunali, che hanno avanzato interessanti proposte da sviluppare e realizzare una volta vinto il governo della Regione”.
La lista, le coalizioni e le firme – L’incontro si è quindi concluso con l’intervento di Claudio Ricci. Il sindaco di Assisi, recita la nota di Forza Italia, “ha suonato la carica assicurando di essere intenzionato a vincere per rinnovare l’Umbria. Ricci ha anche rimarcato l’importanza di avere dalla sua una coalizione composta da partiti e civiche nell’intento di includere il maggior numero possibile di soggetti”. Una carezza a chi, come riportano i quotidiani e cronisti politici, sta raccogliendo firme al pensiero del ‘non si sa mai’. Intanto Ricci, con una nota dei giorni scorsi, ha spedito in fuorigioco i ‘politici di professione’ dalla lista ‘del presidente’. Per lui solo giovani e donne. E i partiti come faranno?
La risposta di Laffranco – Non si fa attendere la replica deputato umbro di FI “Qualora il vertice nazionale di Forza Italia confermi l’intenzione suicida di escludere, come in altre regioni, autorevoli esponenti umbri dalle liste regionali, siamo pronti, assieme a tanti amici, alla sfida”. L’On. Pietro Laffranco, nel dubbio dissotterra l’ascia di guerra. “Sarebbe l’atto finale – prosegue – di un suicidio politico perseguito con assurda ostinazione sin dalla chiusura del Pdl. Abbiamo lavorato con impegno per costruire un’alternativa credibile per il governo dell’Umbria, in coerenza con quanto fatto con le vittorie conseguite a Perugia e a Spoleto solo un anno fa ora auspichiamo che nessuno, perseguendo scopi diversi dalla vittoria sulla sinistra, impantani prima e distrugga poi il progetto”.