Centri estivi e aule diffuse per la fase due. La didattica a distanza è stata l’unico strumento per superare la pandemia, ma ora rischia di provocare danni, aumentando le differenze sociali. E’ l’allarme di un gruppo di docenti e dirigenti scolastici attraverso una petizione online, indirizzata all’assessore regionale Paola Agabiti per chiedere azioni concrete.
I firmatari
I primi firmatari sono stati Abu Eideh Miriam , Antonelli Sabina, Antonini Anacleto, Barbetti Rita, Bucciarelli Michela, Cesarini Francesca, Ciombolini Claudia, Falasca Vincenzo, Frigeri Mariolina, Iobbi Alessandra, Lazzari Simona, Lepri Francesca, Lippi Michela, Mattioli Diego, Morici Daniele, Riganelli Daniela, Savastano Salvatore, Sorrentino Alessandro, Tiberi Sara, Zanarini Giuliana.
I provvedimenti
“Prima di tutto – dice la petizione – è fondamentale capire quanti studenti siano riusciti a seguire correttamente la didattica a distanza, con quali modalità e con quale efficacia per colmare il divario educativo e contrastare la dispersione scolastica. Particolare attenzione va dedicata ai bambini e ragazzi con disabilità cognitive e fisiche e sindrome da spettro autistico, prevedendo sin da ora un potenziamento dei servizi di supporto a loro dedicati. Va inoltre attivata una rete diffusa di centri estivi, per sperimentare nuove modalità di socialità, dove educare i bambini alle regole sanitarie e prepararli al rientro in una scuola diversa.
Aule diffuse
“In questo senso si può sin da ora ragionare sull’utilizzo degli spazi scolastici ed extrascolastici come aule diffuse, così da rispettare il distanziamento fisico al rientro a scuola di settembre, istituendo un tavolo di coordinamento per le diverse tipologie di intervento in base all’età. A tale scopo vanno immediatamente attivate tutte le risorse possibili per interventi specifici contro la dispersione scolastica a partire dagli stanziamenti previsti (Art. 105 “Decreto Rilancio”, PON scuola, POR FSE Regione Umbria Asse III)“.