L'azienda di Gualdo Tadino terra per il costo del metano, il presidente Borgomeo "Se il prezzo resterà intorno ai 3 euro al metro cubo, la ripresa delle attività produttive sarà impossibile"
Il caro energia continua a produrre effetti pesantissimi alle attività produttive, specie per le aziende più energivore. È il caso della Saxa Gualdo Spa, azienda della ceramica con sede a Gualdo Tadino, che dopo gli stop alla produzione di dicembre 2021 e luglio 2022, nell’ultimo tavolo sindacale con Filctem Cgil, Femca Cisl e Rsu ha comunicato l’impossibilità di operare alle attuali condizioni.
Il presidente di Saxa Francesco Borgomeo ha infatti spiegato che “se il prezzo del metano resterà intorno ai 3 euro al metro cubo la ripresa delle attività produttive sarà impossibile. Pertanto, è necessario proseguire a vista ed utilizzare la cassa integrazione fino a che il prezzo della materia prima non scenda a condizioni accettabili (per il presidente Borgomeo può essere tra 1€ e 1,50€, ndr)”.
L’azienda ha anche comunicato che, rispetto agli accordi di acquisto del metano, la trattativa è ancora aperta e non c’è nulla di definito. A fronte di questa situazione Filctem Cgil e Femca Cisl, insieme alla Rsu, hanno ribadito come oggi più di ieri sia “fondamentale che tutte le aziende, e in particolar modo Saxa Gualdo, investano sul fonti di energia rinnovabili”. Questo per Saxa significa procedere in tempi rapidi all’esecuzione del progetto già presentato nel piano industriale del 2018, che prevedeva l’installazione del biodigestore (che una volta in funzione garantirebbe il 50% del metano necessario).
“In attesa che a livello europeo e nazionale venga imposto un tetto al costo del metano per garantire l’immediata ripresa delle produzioni – afferma Euro Angeli (Filctem Cgil Perugia) – abbiamo chiesto all’azienda di avviare un tavolo di confronto con Regione e Comune per procedere alla realizzazione del biodigestore in maniera rapida, rispettando tutti i parametri di sicurezza ambientale e garantendo salute e occupazione a lavoratori e cittadini. Non accetteremo in nessun modo lungaggini politiche o tecniche che possano ritardare l’installazione dell’impianto, perché ne va della continuità aziendale e della tenuta sociale del territorio gualdese. Inoltre crediamo che sarebbe giusto integrare la cassa integrazione dei lavoratori costretti a fermarsi con risorse regionali, per garantire una paga mensile sufficiente al mantenimento di quasi 160 famiglie doppiamente colpite dal caro energia”.