Sono oltre 19mila le famiglie umbre in “povertà energetica” secondo l’Osservatorio OIPE. Il dato, riferito al 2023 (ultimo anno disponibile in attesa dell’elaborazione definitiva dei dati 2024), riguarda coloro che vivono in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi. In Umbria circa 41mila 500 persone, il 4,9% delle famiglie.
Un dato alto in assoluto, ma che rappresenta la percentuale più bassa (insieme a quella delle Marche) tra le regioni italiane. Dove, complessivamente, il 9% delle famiglie vive in abitazioni non adeguatamente riscaldate in inverno o eccessivamente calde d’estate perché non ce la fa a pagare le bollette. E se gli inverni risultano meno rigidi, in estate ci sono sempre più giorni roventi, che in molti casi diventano letali per anziani e persone rese fragili da patologie.
Le principali condizioni professionali del capofamiglia che si trova in povertà economica, evidenzia la Cgia, sono essenzialmente tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi, lavoratore autonomo.