E' sferzante, come il suo carattere, l'intervento di Mons. Eugenio Bartoli, Cappellano del Carcere di Maiano di Spoleto e “guida” del Ceis di Terraia, sulle visite che i politici stanno facendo ultimamente alla struttura di detenzione, assillata da problemi insormontabili come l'affollamento ed i frequenti casi di autolesionismo, o nei casi peggiori di suicidio. Giovedì scorso, gli ultimi in ordine di tempo a dire la loro sulla questione, sono stati proprio gli onorevoli Giampiero Bocci e Walter Verini del Pd che in una conferenza stampa (clicca qui), hanno illustrato lo status quo successivamente ad un sopralluogo, e i possibili rimedi che avrebbero potuto attenuare la situazione di crisi. Con la consueta schiettezza di sempre, però, Mons. Eugenio Bartoli, che di carcere qualcosa ne sa, non mada giù l'analisi e coglie l'occasione per suggerire lui un intervento concreto per risolvere i problemi :
“In relazione alle visite che di tanto in tanto vengono effettuate da alcuni personaggi della politica, presso il carcere di Maiano, mi viene da fare loro una domanda: perchè questi signori non lasciano un segno concreto del loro passaggio nella struttura, attraverso un contributo economico, certo non risolutivo dei problemi, ma comunque utile a soddisfare le spicciole esigenze di detenuti più bisognosi. Per fortuna, questa cosa qualcuno già la fà per esempio l'Arcivescovo, la Caritas e il sottoscritto, per altro senza chiamare a raccolta la stampa.”
Più chiaro di così.