Una soluzione ponte in arrivo per superare il caos rifiuti. Ad annunciarla è l’Auri dopo le criticità registrate negli ultimi giorni a Perugia dopo che Gest – Gesenu ha deciso di lasciare in strada il 50% dei rifiuti indifferenziati. Intanto la Regione Umbria ha concesso l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) che consentirà di riaprire l’impianto di compostaggio di Pietramelina.
Da lunedì ritorno alla normalità – “In questi giorni abbiamo dovuto affrontare l’ennesima situazione di criticità derivante dalla difficoltà di reperire impianti di trattamento della frazione umida di sottovaglio prodotta dall’impianto di Ponte Rio per la quale abbiamo trovato una soluzione ponte che a partire da lunedì 30 ottobre consentirà il ritorno alla normalità. Questo in attesa della sottoscrizione degli accordi con la Regione Marche che consentiranno la possibilità di accedere agli impianti di Fermo e Ascoli Piceno”. Sono le parole del presidente dell’Autorità umbra per rifiuti e idrico (Auri) Cristian Betti che sta monitorando la situazione del ciclo di gestione dei rifiuti dell’ex Ati 2, oggi Sub ambito 2 dell’Auri, in stretto contatto con la struttura tecnica dell’Autorità d’ambito.
“Il servizio di raccolta – ha assicurato Betti – non è mai stato interrotto totalmente, pur rallentando in alcune aree, generando disagi e preoccupazioni. In tutti i comuni che conferiscono in questo impianto si sono avuti rallentamenti nella raccolta del rifiuto indifferenziato che non hanno invece riguardato la raccolta differenziata. Tale criticità troverà una soluzione stabile con la sottoscrizione degli accordi con la Regione Marche che sono ancora in fase di definizione”.
Caos rifiuti, Gesenu: stop al 50% della raccolta | Cassonetti stracolmi
Regione concede Aia a Pietramelina – Il Servizio regionale Autorizzazioni ambientali ha rilasciato oggi il provvedimento che consente, a precise condizioni, il riavvio dell’impianto di compostaggio di Pietramelina. A renderlo noto è la Regione Umbria, che quindi ha concesso l’Aia alla struttura, tema di cui si era parlato nei giorni scorsi anche in commissione consiliare nel Comune di Perugia con l’audizione dei vertici di Gesenu.
L’impianto – viene spiegato – tratterà una quantità massima di 46.000 tonnellate all’anno di rifiuti urbani, costituiti per almeno il 30% da rifiuti ligno-cellulosici (sfalci e potature) e il rimanente (per un massimo di 32.200 tonnellate all’anno) costituito da rifiuti organici umidi provenienti dalla raccolta differenziata. La domanda del gestore è pervenuta agli uffici regionali l’11 agosto scorso, con integrazioni progettuali che sono state presentate l’11 ottobre scorso. L’impianto di Pietramelina è autorizzato a svolgere operazioni di recupero di rifiuti per la produzione di compost di qualità da utilizzare in agricoltura. È ammessa una quota di scarti complessivamente non superiore al 25% dei rifiuti trattati, comprensiva dello scarto primario proveniente dalla fase di pre-trattamento ovvero di selezione meccanica e dello scarto secondario proveniente dalla fase di trattamento aerobico ovvero di compostaggio.
L’effettivo inizio del conferimento dei rifiuti potrà avvenire soltanto a seguito di lavori di chiusura del bacino di compostaggio e di convogliamento dell’aria ad un impianto di trattamento mobile (biofiltro) posizionato all’esterno del capannone per ridurre le emissioni odorigene. Le lavorazioni che si svolgeranno all’esterno, di pre-trattamento dei rifiuti e di maturazione del compost, sono state ridotte allo stretto indispensabile e assoggettate a particolare prescrizioni gestionali.
Il presidente di Gesenu, De Nunzio – “In merito alla situazione di anomalia venutasi a creare in questi giorni, per effetto della riduzione dei quantitativi di rifiuti raccolti e smaltiti, il Presidente di Gesenu Dott. Wladimiro De Nunzio informa che si è trovata una soluzione alle difficoltà insorte attraverso l’utilizzo di altri impianti Regionali. Pertanto, Gesenu sta provvedendo fin dalla data odierna al graduale ripristino della raccolta dei rifiuti”. Lo evidenzia la società in una nota. “Il Presidente prende atto della collaborazione prestata, nella soluzione temporanea individuata, dall’Assessore all’Ambiente della Regione Umbria e dal Presidente dell’AURI e dal Direttore del SubAmbito 1-2. Rappresenta che tale soluzione è transitoria, nelle more dell’adozione dei provvedimenti di competenza Regionali, che prevedano l’utilizzo di altri impianti siti nelle Regioni limitrofe, che garantirebbero la continuità dei servizi fino al marzo 2018. In riferimento a tale aspettativa, che impone una sollecita determinazione, il Presidente ripone fiducia nella già manifestata collaborazione e nell’impegno espresso dalla Regione e dall’AURI. Il Presidente della Gesenu, infine, informa che ha richiesto in data odierna al Presidente della Giunta Regionale Umbria ed all’Assessore all’Ambiente Regione Umbria un incontro per condividere le soluzioni stabili di sistema nell’interesse della collettività”.
L’intervento del Comune di Perugia – In una nota, il Comune di Perugia evidenzia come il documento approvato dal direttivo dell’Auri sia quello proposto dal vice sindaco di Perugia, Urbano Barelli. Un atto che chiarisce alcuni aspetti fondamentali relativi alle competenze in materia di gestione dei rifiuti rispetto alle quali la legge regionale n. 11 del 2013, istitutiva dell’AURI, lasciava numerose incertezze. “Per garantire un adeguato sistema di gestione dei rifiuti risulta necessario – afferma il Vice Sindaco Barelli – modificare il piano regionale dei rifiuti e redigere il piano d’ambito dal momento che la pianificazione spetta innanzitutto alla Regione e poi all’AURI e non ai gestori e men che meno ai Comuni. I disservizi legati al rallentamento della raccolta dei rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni e, comunque, in via di superamento, sono la conseguenza di una pianificazione inadeguata che, dopo il blocco degli impianti di Pietramelina e Borgogiglione, non ha saputo individuare soluzioni impiantistiche alternative né regionali né extra regionali. Solo in questi giorni – prosegue Barelli – pare che la Regione Umbria stia definendo un accordo interregionale per consentire al gestore di conferire parte dei rifiuti nelle Marche. Questa situazione non è oltremodo sostenibile anche perché determina l’insorgere di extracosti che rischiano di mettere in crisi gli equilibri economico-finanziari di società che impiegano centinaia di lavoratori e di determinare aumenti tariffari. Per questo motivo l’AURI – conclude il Vice Sindaco – ha deciso di chiedere un incontro con la Giunta regionale affinchè possa essere finalmente trovata una soluzione adeguata che consenta di ricondurre a normalità la gestione regionale dei rifiuti”.
(ultimo aggiornamento alle ore 18)