Una grande “fusione” fra i generi. Una contaminazione tra passato e futuro, tra opera buffa e canzone moderna, tra musica rock e musica barocca: un viaggio musicale affascinante e senza confini che ieri sera Peppe Barra ha “raccontato” con un'ironia e un sarcasmo tutto partenopeo. “Una grande serata d’amore” è stato definito, dallo stesso Barra, l’appuntamento di Foligno.
Questo profondo conoscitore e attento ricercatore della tradizione popolare ha incanto ieri sera le tante persone, che hanno gremito la corte di Palazzo Trinci, arrivate da ogni parte della regione per assistere al suo spettacolo inserito all’interno del cartellone di “Canti e Discanti – Umbria World Fest” e organizzato in collaborazione con gli Amici della Musica di Foligno.
Interprete magistrale di canzoni e tammurriate, di liriche teatrali e poesie, ha composto in un unico affresco sonoro, melodico e ritmato, gli echi del passato e i moderni ritmi del Mediterraneo. Ad accompagnarlo un’affiatata formazione composta da Paolo Del Vecchio (chitarre e mandolino), Ivan Lacagnina (percussioni), Sasà Pelosi (basso), Luca Urciolo (fisarmonica) e Max Sacchi (clarinetti).
Il festival folignate, dopo la suggestiva esibizione del musicista, attore, cantante e cabarettista Peppe Barra, propone per domani il concerto in Piazza della Repubblica (“Piazza della Musica”), ad ingresso libero e con inizio alle 21.30, del Parto delle Nuvole Pesanti.
Un concerto pieno di energia, poesia e tagliente ironia miscelate a momenti anche teatrali. Con queste caratteristiche si annuncia lo spettacolo che il Parto delle Nuvole Pesanti presenterà a Foligno. L'appuntamento è l'ultimo della sezione musica del cartellone di “Canti e Discanti – Umbria World Fest”, manifestazione che dal 7 luglio scorso ha presentato un affascinante crocevia fatto di suoni, immagini, foto e spettacoli teatrali.
Il Parto delle Nuvole Pesanti, oltre al suo vasto repertorio dopo anni di carriera, presenterà le canzoni di “Magnagrecia”, l'ultimo album coprodotto da Storie di Note. Un flusso continuo di ritmo musicale scorrerà nei brani, “di viaggi e abbandoni”, che i tre storici musicisti della band – Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni, Mimmo Crudo – presenteranno al pubblico dell'Umbria World Fest. Questo nuovo disco segna un'ulteriore evoluzione della band, dallo stile “etno-autorale” a quello “rock world music”, con inedite timbriche elettro-acustiche.
Uno dei loro pezzi “Onda calabra” è anche colonna sonora portante di “Qualunquemente”, l'ultimo film di Antonio Albanese record d'incassi quest'inverno. Una canzone che ha ricevuto anche la nomination al David di Donatello come “migliore hit”.
Dopo gli oltre 100 concerti di “magnagrecia tour” fatti anche all'estero tra cui Brasile, Usa, Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Portogallo, Croazia, Svizzera, Rep. Ceka, Austria, Ungheria, in teatri e piazze, rassegne e festival, il Parto delle Nuvole Pesanti con il concerto di Foligno torna ora anche in Umbria a distanza di tempo dall'ultima apparizione nella nostra regione.
Prosegue invece, fino al 23 luglio, la grande mostra fotografica che è al centro delle iniziative dell’Umbria World Fest. I più importanti fotoreporter di livello mondiale sono in esposizione attraverso quattro mostre presso Palazzo Candiotti (“Palazzo della Fotografia”). Una grande collettiva fotografica – mosaico di immagini di straordinari fotografi pluripremiati su temi fondamentali del nuovo millennio attraverso una finestra su popoli, nazioni, guerre, rivolte, trasformazioni globali, crisi economica e conflitti sociali – che è aperta ad ingresso libero tutti i giorni dalle ore 18.30 alle 24.00 (sabato anche dalle ore 11.30 alle 13.00).
“Look&Loop – Gli scatti della crisi” è il titolo dell’esposizione che mette in evidenza la crisi molteplice e permanente del mondo attuale, passando da New York all’Iran, dalla Birmania all’Egitto, testimoniata dagli scatti di 22 importanti fotoreporter. Dal Premio Pulitzer Rick Loomis a Pietro Masturzo, il giovane napoletano vincitore del World Press Photo 2010, da Ashley Gilbertson, vincitore della Medaglia d’Oro “Robert Capa”, fino a Riccardo Venturi (vincitore del World press Photo 2011).
Di Giancarlo Ceraudo sono invece gli scatti che fanno parte di “Soy Cuba”, mostra in cui è rappresentata tutta l’essenza dell’anima di Cuba, con istantanee di un passato che scappa veloce, ma anche, inevitabilmente, del cambiamento in atto.
Ancora Riccardo Venturi è il protagonista di “Shadows”, esposizione di immagini dei martiri della rivolta libica.
In collaborazione con l’Ambasciata dell’Estonia in Italia e Tallin Capitale Europea della Cultura 2011 c’è infine “Estonian Magnificent Wild Nature”, dove la natura estone e il grande Nord si svelano, in tutta la loro imponenza e solennità, nei paesaggi fotografati da Remo Saavisar.
