Cannabis terapeutica, anche l'Umbria approva / Passa la proposta - Tuttoggi.info

Cannabis terapeutica, anche l'Umbria approva / Passa la proposta

Redazione

Cannabis terapeutica, anche l'Umbria approva / Passa la proposta

Mar, 08/04/2014 - 13:18

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Alessia Chiriatti

22 voti favorevoli, due contrari e un astenuto: passa così a larga maggioranza la proposta di legge che introduce e disciplina l'uso terapeutico della cannabis anche in Umbria. Hanno votato a favore i consiglieri di Pd, Prc, Psi, Idv, Lega, Udc, Ncd e Fi (con l'astensione del solo consigliere Valentino). Contrari Lignani e De Sio (Fd'I). La legge prevede l'erogazione gratuita, in quanto a carico del Sistema sanitario regionale, dei farmaci cannabinoidi nei protocolli dei servizi di cure palliative e terapie del dolore, sulla base di un piano terapeutico redatto da un medico specialista.

Il consiglio regionale ha approvato intorno alle 12 di questa mattina quanto presentato da Damiano Stufara del Prc, il quale aveva già parlato, anche ai microfoni di Tuttoggi, dell'importanza per l'Umbria di valutare la proposta sull'uso di farmaci cannabinoidi per le cure mediche, “evitando sterili e pretestuose polemiche“. Da Ncd e Udc intanto c'è già la dichiarazione sul voto favorevole alla legge.

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L'audizione – Questa mattina dunque Stufara ha illustrato la proposta all'assemblea, ribadendo che l'uso della cannabis a scopo terapeutico “farebbe fare un passo avanti nelle possibilità di cura al servizio sanitario regionale, specialmente per le terapie contro il dolore o per la sclerosi laterale amiotrofica”. Già la commissione sanità, lo scorso 24 marzo 2014, aveva espresso voto favorevole alla proposta.
I contrari – Ma il relatore di minoranza, Franco Zaffini (Fdi) ha a quel punto sollecitato “un ulteriore approfondimento di questa delicata materia“, ritenendosi preoccupato “per il messaggio che potrebbe arrivare sulla presunta innocuità della cannabis“. E se in commissione la minoranza si era astenuta, stamani Zaffini, sulla scorta proprio delle sue affermazioni rispetto alla “pericolosità, presso soggetti deboli, del messaggio che l'approvazione della legge potrebbe ingenerare“, ha annunciato voto contrario, ribadendo che “in Umbria e a Perugia, su questo fronte, adesso c'è bisogno di tutt''altro“.

“Perugia non è capitale della droga” – Alle affermazioni di Zaffini ha replicato anche il capogruppo Pd, Renato Locchi. “Non è vero – ha detto – che i perugini e gli umbri consumino più sostanze stupefacenti di altri. E' invece vero che qui arrivano più facilmente certe sostanze, come eroina o altro, perchè a Perugia vengono ad acquistare droga dal Sud della Toscana, dalle vicine Marche e dall'Alto Lazio“. Locchi ha definito le osservazioni di Zaffini (che aveva parlato di “possibile messaggio sbagliato che deriverebbe dall'approvazione della legge“) “strumentali e viziate dalla propaganda elettorale in vista del prossimo voto amministrativo“.

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Su questo annuncio del voto negativo, Stufara (dopo gli interventi di Sandra Monacelli, Udc, e Gianluca Cirignoni, Lega Nord) ha replicato definendo “osservazioni non attinenti al merito della proposta di legge oggi in discussione” quelle del capogruppo di Fdi, invitandolo ad “eliminare gli approcci ideologici” sulla materia in discussione. Infine Stufara ha fatto notare che “in altre regioni italiane dove una normativa analoga é stata introdotta, il centrodestra ha tenuto tutt'altro atteggiamento“.

La mappa in Italia e nel mondo – Un altro tassello si aggiunge dunque alla legislazione sugli stupefacenti, dopo il ripristino delle tabelle su questo tipo di sostanze sotto il dicastero del Ministro Lorenzin e la bocciatura da parte della Consulta della legge Fini-Giovanardi. Già Sicilia, Abruzzo, Puglia, Toscana, Liguria, Veneto, Lombardia e Piemonte avevano disciplinato l’utilizzo della cannabis per uso terapeutico. Ora si aggiunge alla lista anche l'Umbria. L'Italia è comunque ancora tra i paesi che definiscono illegale l'uso della marijuana, circondata da Spagna, Portogallo, Olanda, Estonia, Germania, Repubblica Ceca, Russia, Belgio, Lussemburgo, che a vario titolo, e con le dovute distinzioni, ne hanno legalizzato l'uso personale. Nel mondo alle restrizioni in Africa e Asia (fatta eccezione per Turkmenistan e Corea del Nord), si affiancano i più liberali Messico, Argentina e Uruguay.

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