Alle 2 donne in fuga da Kiev si è aggiunta la sportiva pacifista, fuoriuscita dal suo paese e riparata nella Ue dopo lo scoppio del conflitto
Alessio Campriani campione…anche di solidarietà. Il presidente del Circolo Velico Centro Italia ha infatti accolto, nella sede tifernate del sodalizio, due profughe ucraine (seconda e terza da sx nella foto) scappate dalla battaglia di Kiev, a cui si è aggiunta pure la campionessa russa pacifista di vela Irina Gracheva (prima da dx), fuoriuscita dal suo paese e riparatasi nella Ue dopo lo scoppio del conflitto.
Le tre ospiti del “navigatore tifernate” sono state invitate in Municipio nei giorni scorsi dove, non senza commozione, hanno incontrato il sindaco di Città di Castello Luca Secondi e l’assessore allo Sport Riccardo Carletti, che hanno ribadito gli sforzi già notevoli fatti dall’amministrazione comunale per questa ulteriore emergenza, con interventi mirati nei confronti del popolo ucraino in fuga dalla guerra.
Campriani torna a casa “Vi racconto i miei 31 giorni in solitaria nell’Oceano”
“La grande vocazione all’accoglienza contraddistingue i tifernati fin dall’antichità” ha sottolineato il primo cittadino. “Non potevamo che aspettarcelo da Alessio”, ha detto invece Carletti, ricordando le innumerevoli attività del Circolo Velico concertate assieme al Comune, che lo ha sempre appoggiato e patrocinato nei suoi successi sportivi ma soprattutto nel coinvolgimento negli aspetti sociali di amici, concittadini e meno fortunati.
Nel suo intervento Alessio Campriani ha sottolineato di essere semplicemente “un portavoce dei tanti altotiberini, che nell’ anonimato stanno facendo tantissimo per gli altri, dando ospitalità e supporto economico“.
In regata contro il Covid-19, il velista Alessio Campriani volontario per la Croce Rossa
Il velista ha poi raccontato agli amministratori com’è nata quest’ultima idea: “Avevamo appena trasferito al mare le infrastrutture del circolo per la consueta transumanza estiva: tavolo, seggiole, computer e il resto, quando mi arriva la telefonata di un amico che mi chiede di aiutarlo a trovare un alloggio per 2 profughe. È stato un flash: chiamo subito i consiglieri che chiedono ai soci e mi danno l’ok: il Circolo a Città di Castello è sgombero, bagno e cucina ci sono, quindi, una bella pulita, mettiamo 2 letti e ci autotassiamo per il loro sostentamento alimentare. Una settimana dopo erano da noi. Passa qualche giorno e arriva anche Irina Gracheva, per la quale abbiamo solo aggiunto un terzo letto…Russia e Ucraina sotto lo stesso tetto, quello del Circolo Velico, appassionatamente… bello no?”.