C'è maretta tra il popolo della caccia, se l'Assessore in persona arriva a minacciare la tutela giudiziaria contro chi ” diffama” senza motivo. In precedenza già la Federcaccia Umbria si era espressa con altrettanta decisione contro il Club Le Torri.
“Il perdurare di speciose polemiche da parte del Club Le Torri in merito al funzionamento ed alla attività di ripopolamento curata dagli ATC merita un deciso chiarimento”: sono le parole dell'assessore provinciale alla programmazione faunistica Massimo Buconi che con un comunicato interviene sulla questione ripopolamento. “Occorre subito precisare – si legge nella nota – che purtroppo è ancora fortemente radicata la pratica del ripopolamento del territorio a cura anche di singoli cacciatori o gruppi di essi. Tale modalità di intervento sulle popolazioni selvatiche deriva da una consuetudine che in campagna i contadini mettevano in atto all'epoca degli sfalci:, infatti le uova delle nidiate rovinate durante le operazioni agricole venivano recuperate, fatti nascere i piccoli e poi immessi nelle zone del podere meno disturbate e con disponibilità alimentare. La trasformazione del tipo di agricoltura mosaicizzata e l'aumento dei cacciatori per la maggior parte non agricoltori, continuano a far sopravvivere tali tecniche non facendo nascere gli animali nelle campagne ma acquistandoli presso gli allevamenti, per la maggior parte gestiti con cicli di produzione in forma intensiva utilizzabili al massimo per il pronto caccia all'interno di aziende Agri Turistico Venatorie; la maggior parte di questi animali ha un imprinting che ha perso la selvaticità e capacità di cova e cura della prole allo stato naturale. Sia la Provincia che gli ATC stanno investendo importanti risorse per elevare il livello di qualità degli interventi di ripopolamento, scoraggiando quanto più possibile l'intervento di soggetti singoli nelle operazioni di ripopolamento senza alcun protocollo tecnico. L'obiettivo degli Enti locali, Regione e Provincia, sui ripopolamenti, in intesa con gli stessi ATC, è quello di arrivare a certificare gli allevamenti di selvaggina da ripopolamento sulla base di un protocollo tecnico di qualità, arrivando a liberare esclusivamente capi che rispondono a caratteristiche di selvaticità e morfometriche compatibili con i ceppi presenti sul territorio allo stato naturale. La situazione della fauna stanziale soggetta al ripopolamento è quasi ottimale per quanto riguarda la Lepre, che gode dei risultati di una corretta gestione delle Zone di Ripopolamento e cattura, in particolare nell'ATC 1, e degli interventi di immissione con i capi provenienti dal Centro di Torre Certalta. Sul Fagiano, presente con ottime densità nelle ZRC di pianura, sono in corso sperimentazioni di immissione nelle ZRC più vocate con ceppi più adattabili agli ambienti impervi. Il lavoro sui ripopolamenti portati avanti dagli Atc in stretta sintonia con le strutture tecniche della Provincia, non può essere compromesso da sporadici interventi condotti spesso con approssimazione da singoli o gruppi di cacciatori. Si evidenzia l'estrema attenzione prestata dagli ATC anche nel momento in cui provvedono ad acquistare selvaggina da ripopolamento presso gli allevatori prevedendo idonei disciplinari, sopralluoghi e verifiche. Per quanto attiene alle immissioni di selvaggina da parte di privati ed associazioni si rende necessaria una riflessione al fine di modificare le procedure ed i controlli proprio esaminando quanto messo in atto dal Club Le Torri, costituendo ciò un caso emblematico. Infatti da una disamina della relativa documentazione si evince che siano stati acquistati “capi da scarto” poi successivamente destinati al ripopolamento in territorio libero senza il rispetto delle procedure previste, cosa sanzionata dalla Polizia Provinciale. Il diritto di critica è sacrosanto e se correttamente esercitato è utile per migliorare e la Provincia di Perugia e gli ATC sono ben lieti di confrontarsi per dare servizi e risposte sempre più efficaci. Altra cosa è pontificare da pulpiti inadatti disprezzando il lavoro altrui, avendo la pretesa di imporre ad altri il proprio personalissimo punto di vista, o ancora peggio pretendere di rappresentare interessi generali non avendone titolo. E' infatti da tempo che dirigenti del Club Le Torri attaccano a testa bassa le Istituzioni, gli ATC, di fatto l'associazionismo venatorio, colpevoli di non condividere quanto propugnato dal Club stesso. La Provincia di Perugia contrasterà con il proprio operato gli attacchi denigratori e nelle sedi giudiziarie chiederà conto a chi diffama”.
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