Nonostante l’iter di statalizzazione dell’istituto “Briccialdi” di Terni, permangono ancora alcune criticità per quanto riguarda la situazione del corpo docente. In particolare, si fa riferimento al pagamento degli stipendi di alcuni docenti, alla chiusura dell’istituto lo scorso 31 gennaio per mancata copertura assicurativa e i tempi relativi al processo di statalizzazione.
Sono i vertici del “Briccialdi” a precisare che anche il contesto politico locale, con il comune in dissesto non aiutano a risolvere i problemi, ma che si sta lavorando per garantire il regolare funzionamento della scuola: “Per quanto riguarda i ritardi nei pagamenti degli stipendi ai docenti, fatto non nuovo e già pubblicamente trattato più volte, si precisa – si legge in una nota – che i 30 giorni di tempo a disposizione della Corte dei conti per approvare il secondo decreto di ripartizione dei fondi 2017 (saldo) si è esaurito in queste ore e il decreto è tornato dalla Corte medesima al Miur che provvederà alla liquidazione dell’importo nei prossimi giorni giorni, soggetto solo ai tempi tecnici. Con queste risorse, l’Istituto sarà in grado di saldare le retribuzioni ai docenti per il mese di dicembre e la tredicesima mensilità, i cui mandati sono già stati predisposti. Relativamente allo stipendio di gennaio 2018, l’impegno dell’Istituto è massimo per pianificare finanziariamente la corresponsione non solo dello stipendio suddetto, ma anche per i mesi a seguire”.
Per quanto riguarda la chiusura dell’Istituto nel giorno 31 gennaio, la dirigenza sottolinea che: “la decisione è stata presa a tutela di chiunque frequentasse i locali del Briccialdi, a causa di mera dimenticanza inerente il pagamento della copertura assicurativa, e non ad alcuna difficoltà di Cassa. Pagamento che è stato già effettuato, tanto che il Briccialdi ha ripreso le sue regolari attività”.
In merito ai decreti attuativi della procedura di statalizzazione – concludono dal Briccialdi: “già avviata ufficialmente, non possiamo che ribadire come l’unica fonte attendibile sia rappresentata dai vertici del Miur, con i quali l’Istituto è in costante ed efficace contatto e dai quali riceve aggiornamenti in tempo reale che saranno tempestivamente comunicati. Rimane inteso che, come dettato dalla legge sulla statalizzazione, il pre-requisito risiede in accordi tra il Mef e gli Enti locali in merito al piano di ammortamento dei debiti pregressi, al quale si sta lavorando con la dovuta solerzia”.