Il personal trainer di Bastia Umbria ci ha parlato di questo “sport estremo” in costante diffusione anche nella nostra regione | Nella World Cup in Slovenia il “Best Team” era composto da tutti atleti umbri
“Il bodybuilding è un movimento in forte crescita, anche in Umbria, sia tra gli uomini sia tra le donne”. A confermarlo è il 53enne Marco Lucacci, personal trainer di Bastia Umbria con 35 anni di esperienza nel settore, capitano della spedizione italiana alla recente World Cup 2023 in Slovenia (organizzata da “Waf Universe”), che ha visto trionfare nelle rispettive categorie proprio 4 atleti umbri.
Oltre a Marco c’erano infatti Riccardo Masi, 55 anni di Città di Castello, Alessandra Settembre, 52 anni di Perugia, e Amanda Vente, 33 anni di Bastia Umbra, risultati anche “Best Team” della competizione. Un “en plein” che fa riflettere su quello che di solito è considerato uno sport per pochissimi ma che in realtà sta prendendo sempre più piede nel Cuore verde d’Italia, con risultati eccellenti in tutte le fasce d’età.
La crescita del bodybuilding
“In Umbria da anni tutto sommato il Bodybuilding è abbastanza progredito – ha confermato Lucacci – lo dicono il boom di iscrizioni in palestra e tanti partecipanti in altrettante competizioni. Bisogna ammettere che le nuove categorie – per ogni tipo di fisico e peso – hanno consentito a tante più persone di sognare di salire sul palco, cosa che con il bodybuilding ai massimi livelli non sarebbe stata possibile. Molto positivo anche l’aumento di adesioni da parte delle donne. L’unica nota negativa è che, con il proliferare di più categorie, alcune gare diventano eccessivamente lunghe ma per quanto riguarda il nostro lavoro, dal punto di vista del business e del movimento umbro e nazionale è molto importante. Il comparto del fitness (regionale e non), di fatto, è in continua crescita”.
“Non è una semplice passione”
Per Marco Lucacci, però, “il bodybuilding non è una semplice passione. Oltre ad averlo fatto diventare anche il mio lavoro, infatti, è ormai un impegno che mi riempie la vita a 360°. Da anni seguo agonisti e non per il loro miglioramento fisico ma va detto che, a differenza di tanti altri sport, questo è principalmente improntato sulla cura dell’alimentazione, riposo e allenamento”.
“Non mi piace inoltre parlare di sacrifici – aggiunge – Nessuno mi dice di allenarmi o stare a dieta. Per me il bodybuilding è un qualcosa di stimolante, fa parte del mio quotidiano. E’ ovvio che implica delle rinunce, ma anch’esse sono ormai parte del tutto. Quando i colleghi parlano di sacrifici o sforzi disumani non li capisco, se uno fa uno sport come il nostro è perche gli piace farlo, dal momento che, oltretutto, nessuno ci paga. Deve essere uno stile di vita la cui guida è solo la passione. L’unica lato negativo? Quando ti accorgi che gli anni passano e ci sono cose che non si possono far più agevolmente come una volta”.
- Nonostante la crescita del movimento resta comunque uno sport con minore eco rispetto a tanti altri. Perché?
“Il bodybuilding nasce per essere uno sport estremo, dove ci vogliono muscoli veri e definizione Per allargarlo ad un pubblico più vasto oggi, come ho detto prima, si sono inventati categorie ‘più abbordabili’. Resta uno sport ‘di nicchia’ perché l’eccesso muscolare non piace a tutti, nella donna ancora meno, ma anche perché come tutti gli sport estremi non può essere concepito, o meglio, capito da tutti. Un bel corpo in forma piace a tutti ma quando si prova a costruirlo ci si accorge delle vere difficoltà, a partire dagli allenamenti intensi fino alle abitudini alimentari ferree. Quando qualcuno si ferma davanti a questi primi ostacoli vuol dire che è solo un fanatico dell’estetica che prova a piacersi di più mentre il culturista va sempre dritto spedito verso l’obiettivo”.
- Cosa deve fare un ragazzo o una ragazza giovane che si vuole approcciare per la prima volta a questa disciplina?
“Per capire se una persona è predisposta a questo tipo di carriera voglio subito vedere se lo è prima con la mente. Puoi avere tutta la genetica che vuoi dalla tua parte ma è importante analizzare la testa prima di costruire il corpo. E’ impossibile intraprendere un percorso come questo senza rinunce, dalla vita notturna all’alimentazione, di cui bisogna sempre tener conto. Occorre partire piano e con una buona dose di volontà, determinazione e ottimismo, solo così si può essere pronti a fare questo sport. Va detto che è determinante anche la struttura fisica: un uomo con una clavicola stretta o un bacino largo, ad esempio, sicuramente non diventerà mai un culturista famoso, però può sempre e comunque togliersi le sue soddisfazioni e migliorarsi”.
- Qual è il valore aggiunto del bodybuilding?
“E’ una disciplina fantastica se la persona è davvero motivata e appassionata. Il bodybuilding crea e forgia sopratutto un grande carattere e migliora l’autostima. Nella società odierna è comunque importante essere in sintonia con se stessi e, di conseguenza, con gli altri. Nessuno lo ammette, forse per ipocrisia, ma senza forma fisica nessuno riesce a godersi niente a pieno. Mi sembra strano che tutti vogliano avere una bella casa, una bella auto, un bel vestito ma non un bel corpo. Non ci credo. Per carità, ognuno ha la sua struttura fisica, non possiamo essere tutti Brad Pitt ma è anche vero che ognuno, nel suo piccolo, può far qualcosa per piacere a se stesso e sentirsi meglio. In 35 anni ho visto tante persone cambiare atteggiamento appena vedevano dei progressi, una nuova personalità, sicuramente più sicura e aperta verso gli altri. Da questo punto di vista il bodybuilding può insegnare tante cose”.