Le celebrazioni guidate dal vescovo di Spoleto - Norcia monsignor Boccardo per l'Assunta. Il monito contro l'intolleranza
“Bella al sol quando d’oro ammantata … Ave o pura Regina dei Santi … a Spoleto ti dava un guerrier”. A Spoleto, dal 13 al 15 agosto 2023, nelle celebrazioni per le solennità dell’Assunta, ha risuonato ancora una volta l’inno alla Santissima Icone. Celebrazioni che sono state presiedute dall’arcivescovo Renato Boccardo e si sono tenute nella Basilica Cattedrale.
Atto di affidamento. La sera di domenica 13 agosto c’è stato il solenne atto di affidamento a Maria della Diocesi e di tutte le comunità che la compongono. Ciò è avvenuto nel cuore dell’anno giubilare (ottobre 2022-ottobre 2024, ndr) indetto per l’825° anniversario del Duomo spoletino e nella solennità dell’Assunta, titolare proprio della Cattedrale e patrona dell’Archidiocesi. «L’anno del Giubileo – afferma mons. Boccardo – ha visto nei mesi scorsi il pellegrinaggio delle diverse categorie del popolo di Dio in Duomo: prego e spero che i diversi incontri e le liturgie celebrate abbiano contribuito e ancora contribuiscano a rafforzare il legame di appartenenza e dedizione dei credenti alla Chiesa locale. Questa sera affideremo alla Vergine le intenzioni, le urgenze, le paure e le difficoltà, le domande e le speranze di ciascuno». Ogni parrocchia era rappresentata dai rispettivi parroci e da una delegazione di fedeli. Al centro del presbiterio c’era la Santissima Icone donata a Spoleto da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace e riconciliazione dopo che aveva distrutto la città; la tradizione afferma che sia stata dipinta da S. Luca ed è annoverata tra le immagini mariane del tipo della Paraklisis o della “intercessione”. Vescovo, presbiteri e fedeli hanno affidato ad essa, in modo particolare, la Chiesa diocesana di Spoleto-Norcia affinché – ha detto mons. Boccardo – «la sua bellezza non sia offuscata mai da un cristianesimo rassegnato e smorto; trasparente al Vangelo, assuma con coerenza ed entusiasmo la missione di annunciare, celebrare e servire il tuo Figlio Gesù, via, verità e vita del mondo».
Processione da S. Gregorio al Duomo. La sera del 14 agosto c’è stata la processione da S. Gregorio al Duomo con la Santissima Icone. Giunti davanti al Portico della Cattedrale, la processione si è fermata e i portatori della SS.ma Icone si sono collocati sotto il Portico, a lato della Porta Santa. Dopo una preghiera dell’Arcivescovo, c’è stato l’ingresso in Duomo dalla Porta Santa: prima mons. Boccardo, poi il clero e i fedeli, infine la Santissima Icone. Intanto la corale cantava l’inno “Bella al sol”.
Solenne pontificale. La mattina del 15 agosto mons. Boccardo ha presieduto il solenne pontificale dell’Assunta in Duomo. Presente il voce sindaco della Città Stefano Lisci. Nell’omelia il Presule ha detto che «Dio ci ha dato Maria come modello e come aiuto affinché comprendiamo che la meta del nostro cammino e il nostro destino è la vita di Dio, là dove sarà raccolto ed esaltato il tutto della nostra fragile ma nobile umanità. La realtà di questo corpo destinato ad una pienezza di vita e di gloria richiama ancora una volta la dignità inviolabile di ogni persona, fatta “a immagine e somiglianza di Dio” (cf Gen 1, 27), qualunque sia la razza, il colore e la religione. E sottolinea la responsabilità che incombe su ogni uomo e donna di buona volontà nei confronti dei suoi simili. Abbiamo ogni giorno davanti agli occhi la disperazione e le tragedie di tanti profughi e migranti, costretti a lasciare la propria casa e il proprio Paese in cerca di libertà e sicurezza per sé e per i propri figli. Destano pertanto preoccupazione e sconcerto, insieme a viva riprovazione, parole e atteggiamenti di persone e comunità ecclesiali e civili che, anche sul nostro territorio, rasentano l’intolleranza e il razzismo quando si tratta di assicurare una regolata accoglienza e dare volto e mani al dovere della solidarietà e della cura nei confronti di ogni fratello e sorella in umanità. Come se i “buoni” stessero necessariamente da una parte (la nostra), e i “cattivi” fossero automaticamente quelli che vengono da fuori. A me e a tutti ricordo, senza ulteriori commenti, la parola severa di Gesù: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me» (Mt 25, 45). Non dimentichiamo che Dio glorifica chi lo ha glorificato in vita mediante il suo corpo, cioè con le opere generate dalla fede e che manifestano la fede, come ha fatto Maria». Al termine della Messa c’è stata la tradizionale benedizione alla Città di Spoleto dalla loggia centrale della Cattedrale.