BLOCCATI GLI STIPENDI AL CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE-NERA - Tuttoggi.info

BLOCCATI GLI STIPENDI AL CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE-NERA

Redazione

BLOCCATI GLI STIPENDI AL CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE-NERA

Ven, 27/06/2008 - 18:37

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Due le richieste della Fai Cisl Umbria riguardo all'incresciosa questione che sta investendo i lavoratori del Consorzio di bonifica Tevere Nera, che sino al periodo di settembre/ottobre non percepiranno alcuno stipendio. “La prima iniziativa -ha fatto sapere il segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Angelo Manzotti( nella foto)- è la richiesta alla Regione dell'Umbria, all'assessorato all'agricoltura, affinché si faccia garante nei confronti dell'Istituto di credito ternano per l'erogazione degli stipendi del personale. È inaccettabile -ha denunciato Manzotti- che i lavoratori rimangano per un periodo così lungo senza stipendio. I lavoratori del consorzio, inoltre, devono poter ritrovare la propria tranquillità nell'espletare la propria mansione, sempre svolta con dedizione e professionalità. Vista la situazione e l'importanza del ruolo del Consorzio di Bonifica -ha poi affermato- pensiamo che sia ormai giunta l'ora che questo consiglio faccia un passo indietro, lasciando la poltrona a coloro che sappiano rilanciare una politica del Consorzio all'insegna di una crescente efficienza territoriale, di compenetrazione tra l'ente e il territorio stesso”.

“Non possono essere i lavoratori -ha rinforzato il segretario Fai Cisl- a pagare sulla propria pelle le scelte di una politica a nostro avviso disfattista propria del presidente del consorzio di Bonifica Tevere Nera e di alcuni membri del consiglio. Mi riferisco alla decisione assunta relativa alla revoca della delibera 92 che sospendeva l'invio delle cartelle ai cittadini ternani. Tale scelta ha causato forti difficoltà alla struttura del consorzio sia per quanto riguarda l'operatività del consorzio stesso sia la disponibilità finanziaria che consentiva la normale attività, compreso il regolare pagamento degli stipendi al personale. Questa scelta, come è noto, scaturisce dal fatto che il presidente e una parte del consiglio di amministrazione sostengono la politica portata avanti dagli “abolizionisti”. Gli scopi politici di questa strategia -ha spiegato Manzotti- sono ormai palesi: il comitato non si batte tanto per l'abrogazione della tassa, ma sta cavalcando il malcontento a fini elettorali”.

Il segretario Manzotti infine ha ricordato che “la politica che sta portando avanti il comitato trova risposte concrete nella legge 30 dove si richiama che il contributo di bonifica va pagato là dove c'è il beneficio e dove non c'è finanziamento pubblico”.

“Noi come sindacato -ha poi concluso il segretario Fai Cisl- per tutelare i lavoratori abbiamo dato mandato al nostro legale: un'azione nei confronti dei membri del consiglio di amministrazione che con un atto deliberativo affossarono l'attività del consorzio da un punto di vista economico e finanziario”.


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