Si è tenuta ieri sera presso il cva di Spedalicchio l'assemblea aperta alla cittadinanza del Consiglio di Quartiere della Valle del Niccone convocata dal presidente Franco Staccini per discutere delle problematiche che riguardano la popolazione della vallata. Per l'Amministrazione Comunale erano presenti il vicesindaco Marco Locchi e l'assessore Stefania Bagnini.
Nel corso dell'assemblea l'attenzione dei partecipanti si è concentrata soprattutto sul progetto di realizzazione di un impianto a biogas della potenza di 999 kwe in località Spedalicchio presentato da un soggetto privato con sede a Bologna, il cui procedimento autorizzativo risulta ad oggi sospeso. L'impianto a biogas funziona mediante fermentazione di letame con determinate tipologie di vegetali per la produzione di gas/metano ed è regolamentato dalla normativa nazionale e regionale che nello specifico va nella direzione di favorire tali tipologie di impianto in quanto appartenenti alla filiera della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Dal momento che l'impianto proposto ha una potenza inferiore ad un megawatt (999 kwe), il progetto è stato sottoposto a Procedura autorizzativa semplificata (Pas) che è condizionata dal parere di una serie di soggetti pubblici. Nel caso specifico si sono tenute sei sedute di Conferenza di servizi, a cui hanno partecipato ASL 1, ARPA Umbria, Umbra Acque, Vigili del Fuoco, ENEL, Ministero dello Sviluppo Economico, Provincia di Perugia, Regione dell’Umbria e Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria. Soltanto la Soprintendenza aveva, in un primo momento, dato parere negativo, poi però modificato su indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre tutti gli altri soggetti hanno espresso parere favorevole.
In merito al procedimento autorizzativo l'Amministrazione Comunale ha applicato in maniera più che scrupolosa la normativa vigente, al fine di tutelare la salute della popolazione locale e il paesaggio della Vallata del Niccone. Proprio per questo sulla questione si era espresso anche il Consiglio Comunale, nel tentativo di colmare aspetti non specificati dalla normativa vigente: in data 29 giugno 2012 era stata approvata all'unanimità la delibera di Giunta che stabilisce che il biogas deve essere prodotto da letame e biomasse generati per almeno l'80% dal ciclo produttivo dell'azienda che realizza l'impianto e che il restante 20% può essere approvvigionato sfruttando la filiera corta, e quindi nel raggio di 30 km. Attualmente il procedimento autorizzativo risulta sospeso per inadempienze da parte del soggetto privato che ad oggi non ha ottemperato a tutti gli obblighi previsti.
Nel corso dell'assemblea, i cittadini hanno espresso la loro contrarietà alla realizzazione di un impianto a biogas nel territorio che, oltre a deturpare il paesaggio, arrecherebbe un consistente aumento del traffico pesante ed implicherebbe un elevato consumo di acqua per l'irrigazione dovuto alla previsione di doppi cicli colturali per aumentare i quantitativi annui, e ha condiviso con l'Amministrazione Comunale l'applicazione stringente e rigorosa della normativa. Dal canto suo l'Amministrazione ha assicurato che terrà costantemente informata la popolazione sull'evolversi della vicenda.
Infine, i cittadini hanno sollevato anche altre questioni riguardanti la vallata, ed in particolare la manutenzione della strada provinciale che, a causa del manto stradale sconnesso e disseminato di buche, rende pericolosa la circolazione di automobilisti e pedoni, la messa in sicurezza del ponte lungo la strada che va verso Migianella, l'adeguamento degli spogliatoi del campo sportivo di Spedalicchio e il miglioramento dei bagni della scuola di Niccone. In merito a queste tematiche l'Amministrazione si è impegnata a verificare la possibilità di intervenire, senza dimenticare la scarsità delle risorse a disposizione che verranno ulteriormente ridotte dai prossimi tagli ai trasferimenti statali.
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