Nel gennaio 2020 l’immobile era stato affidato a 'Fragileforte Impresa Sociale', che ha chiuso in anticipo l'esercizio per la serra "negata" dalla Soprintendenza. Il locale sarà restituito l'8 agosto | La ricostruzione della vicenda
Il bar del Teatro Romano, a Gubbio, chiuso nel vivo dell’estate. “Una soluzione straordinaria e positiva dopo anni di attesa e ora abbandono e vuoto” ha scritto giorni fa Orfeo Goracci (Gubbio Rinasce Libera) annunciando un’interrogazione sul caso a cui, in queste ore, ha risposto l’amministrazione comunale.
“Nel gennaio 2020 – spiegano da Palazzo Pretorio – l’intero immobile adiacente all’area archeologica era stato affidato a ‘Fragileforte Impresa Sociale’ (con un bando pubblico e un contratto di 5 anni (scadenza a gennaio 2025 con possibilità di rinnovo per altri 6 anni) che aveva il vincolo di realizzare al suo interno un punto ristoro bar per la somministrazione di alimenti e bevande, da tenere aperto dal 1 aprile al 30 settembre”.
Nel febbraio 2023 Fragileforte aveva però manifestato al Comune la volontà di recedere in anticipo dal contratto (con preavviso di 6 mesi), per la mancata autorizzazione, da parte della Sovrintendenza, a costruire una serra adiacente lo stabile. Dopo questo diniego il presidente di Fragileforte ha quindi comunicato all’Ente eugubino che non avrebbe riaperto il bar, in quanto senza la serra sarebbe venuta meno la possibilità di effettuare tutta una serie di attività preventivate dall’impresa sociale.
L’amministrazione, dal canto suo, in attesa di riaffidare il bar tramite nuovo bando, pur di garantire la riapertura del locale per la stagione estiva, aveva dato a Fragileforte la possibilità del subaffitto, per poter individuare un nuovo gestore. Il presidente Gian Matteo Montanari, in una nota inviata al Comune aveva riferito di aver “contattato 16 aziende che hanno fatto il sopralluogo e a cui ho dato informazioni utili a prendere in gestione il Caffè (…) Al ricevimento dell’autorizzazione solo 2 erano ancora interessate, previa verifica di fattibilità del progetto. Nel frattempo abbiamo incaricato il nostro legale di predisporre i contratti in modo da essere già pronti in caso di risposta positiva ma ad oggi entrambi gli interessati hanno risposto di non essere intenzionati alla gestione”.
“L’amministrazione – fanno sapere da Palazzo Pretorio – ha messo in atto tutte le azioni necessarie a poter garantire un’apertura estiva, in uno spazio da sempre punto di riferimento per famiglie e turisti. La mancata riapertura del bar in un luogo tanto strategico arreca un danno a tutta la comunità, in un’area nel tempo profondamente riqualificata, motivo per cui ci stiamo riservando di valutare ogni possibile modalità di tutela rispetto ai danni ricevuti. Siamo comunque in procinto, con l’avvicinarsi della scadenza del contratto, fissata l’8/8/2023, di riacquisire la disponibilità dell’immobile e riaprire il bando per riaffidare il locale“.