Rocambolesco inseguimento per le strade di Assisi, che si è concluso con la denuncia di una donna per false dichiarazioni sulla propria identità personale e resistenza a pubblico ufficiale.
La vicenda è iniziata poco dopo le 11, quando dopo un paio di ore di appostamento per i controlli di prevenzione generale con il sistema “Targa OK” (per accertare la regolarità dei veicoli che circolano sulla sede stradale) i vigili urbani hanno individuato in viale Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari (intersezione con via Padre Ludovico di Casoria) una Lancia Y sprovvista di copertura assicurativa. Fermato il veicolo e alla richiesta di esibire i documenti, la donna alla guida ha fornito generalità poi risultate non proprie sostenendo di aver dimenticato a casa la patente.
La pattuglia della polizia municipale provvedeva a sequestrare l’auto, ma la donna ha avviato il motore e a forte velocità si è allontanata in direzione Santa Maria degli Angeli.
A questo punto due vigili si sono messi all’inseguimento, la Lancia Y si è immessa in via Padre Ludovico di Casoria, lungo la cosiddetta Mattonata, parzialmente chiusa da fioriere, e all’altezza dell’intersezione di via Patrono d’Italia con via Francesca/Ospedale delle Pareti, le hanno intimato l’alt e di scendere dal veicolo ma la donna anziché ottemperare ha continuato a fuggire effettuando sorpassi a destra e sinistra, sempre in direzione di Santa Maria, e causando, visto l’orario e l’intensità del traffico, pericolo per l’incomunità degli altri utenti della strada. L’auto, arrivata all’altezza di via Maratona, ha girato a destra immettendosi contromano nella strada per proseguire fino in via Tescio, direzione Bastia Umbra.
Solo dopo diverse manovre pericolose e dopo aver sorpassato la Lancia i vigili urbani sono riusciti a bloccarla costringendola alla resa.
Questa volta la pattuglia ha tolto le chiavi della macchina prima di invitare la donna a salire sull’auto di servizio. A un primo controllo è risultato che la donna in una borsa aveva documenti intestati a un’altra persona; alla richiesta di spiegazioni ha sostenuto di aver preso l’identità di una signora conosciuta in ospedale.
Da qui sono partiti una serie di accertamenti mentre la donna fermata, nel frattempo accompagnata in commissariato, ha comunque riferito di chiamarsi con il primo nome fornito ai vigili. In realtà la sua identità era quella risultante dai documenti e questo ha permesso alla polizia municipale di procedere con la denuncia per false dichiarazioni sulla propria identià personale e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a tutte le contestazioni relative a guida senza patente e senza assicurazione e a infrazioni al codice della strada come violazione dei limiti di velocità, sorpassi azzardati e circolazione contromano.