Dopo i due attentati e l’esplosione di altrettante autobombe rivendicate da Al Qaeda in un hotel e in un ristorante di Ouagadogou, capitale del Burkina Faso, ieri notte erano subito emerse paura e apprensione per le condizioni dei medici volontari dell’associazione “L’impegno” onlus di Gubbio, impegnata ormai da 4 anni nello stato africano, e dei medici oculisti, guidati dal dottor Giovan Battista Sbordone, primario dell’ospedale comprensoriale di Branca.
Nella giornata di oggi, fortunatamente, si è appreso che l’intera equipe, composta da 11 elementi, fra cui medici di Città di Castello, Sansepolcro e Gubbio è molto lontana dalla capitale e dai luoghi presi d’assalto dai tre uomini armati che nella notte passata avrebbero causato almeno 20 morti e oltre 30 feriti. I volontari, infatti, si trovano, in piena sicurezza, nella città di Nanoro, a 60 km dalla capitale.
L’associazione L’impegno onlus, presieduta dal dottor Luigi Panata, medico di famiglia e anima della missione, porta sollievo alla popolazione di questo poverissimo paese effettuando interventi di chirurgia oculare tra i più disparati su giovani ed anziani. Gli interventi vengono effettuati, da quest’anno, nelle nuove sale operatorie costruite grazie ai fondi raccolti dall’associazione stessa. Quest’ultima si occupa anche della costruzione di pozzi, adozioni a distanza e progetti per lo sviluppo ed aiuto e sostentamento ai più bisognosi.
Vicinanza e solidarietà per la straordinaria opera umanitaria, di alto valore medico-sociale, che continuano a svolgere, tra l’altro a proprie spese, a sostegno di quelle popolazioni in difficoltà. Tutta l’equipe presente in Burkina Faso continua a prestare la preziosa e fondamentale opera anche in questi concitati e drammatici momenti di terrore rimbalzati dai mezzi di informazione di tutto il mondo con eloquenti immagini
Questo è quanto dichiarato dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, che aggiunge: “Abbiamo appreso prima di tutto la notizia che stanno bene e che con grande senso di abnegazione, sotto opportuna protezione delle autorità locali, continuano a svolgere interventi chirurgici per risolvere problemi di salute che affliggono quelle popolazioni in particolare agli occhi. E’ davvero commovente ed esempio per tutti noi quello che sta accadendo in quelle zone, testimonianza concreta del ruolo fondamentale e sinergico che svolgono associazioni umanitarie e volontari sul versante medico e sociale. Seguiremo con attenzione l’evoluzione di questa vicenda facendo sempre sentire il calore, la riconoscenza e l’affetto della nostra comunità all’equipe medica e alle loro famiglie”.
“Sorpresa e sconcerto per quello che è successo in un paese che è sempre stato un esempio di tolleranza e convivenza tra le religioni! Ovviamente un po’ di preoccupazione c’è ma la situazione in questo sperduto ospedale di campagna è tranquilla come sempre! Comunque siamo costantemente controllati e protetti dagli uomini della Gendarmerie.” Queste, invece, sono le prime dichiarazioni rilasciate, fra un intervento chirurgico e l’altro, dal dottor Sbordone e dal dr. Panata.