Si è svolto a Strasburgo un vertice tra una delegazione formata da sindacalisti AST, ed alcuni membri della Presidenza del Consiglio Regionale umbro, e gli eurodeputati Pd Patrizia Toia, Elly Schlein, David Sassoli, l’eurodeputato socialista francese Edouard Martin, e per la sinistra Unitaria, Barbara Spinelli e Curzio Maltese.
Motivo dell’incontro la preparazione del “rapporto di iniziativa”, di competenza dell’eurodeputato Martin, e la risoluzione della questione di Terni da votare tra un mese. Lo stesso Martin si rechera’ nei prossimi giorni a Terni e Taranto (10 e 11 dicembre).
Dal rapporto dell’eurodeputato francese viene evidenziato il bivio che si trova davanti la produzione di acciaio europea. Oggi si producono circa 165 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, ma se la crescita dovesse ripartire il consumo medio UE stimato e’ tra i 180 e i 200 milioni, quindi all’appello mancherebbero, in previsione futura, tra i 15 e i 30 milioni di tonnellate di acciaio.
Il dilemma che si pone è il seguente: produrre in Europa od importare dalla Cina, dall’India o addirittura dal Brasile? Di per se la domanda sembra sciocca, perché importare ‘fuori’ quando si può produrre in ‘casa’? Alla base di tutto ci sarebbe la volontà dell’Unione Europea di abbassare le emissioni di Co2: per ogni tonnellata di acciaio prodotta in Europa si emettono due tonnellate di Co2, mentre in Cina, il principale concorrente, le tonnellate emesse sono tre. L’idea, allo studio, sarebbe quella di obbligare gli esportatori extra Ue a comprare i permessi di emissioni di Co2 per ogni tonnellata di acciaio venduto dell’Unione europea. A vendere i permessi sarebbero gli industriali dell’Unione che cosi’ avrebbero anche gli incentivi a investire su impianti piu’ ecologici.
La relazione di iniziativa dovrebbe arrivare al voto in plenaria al piu’ tardi entro ottobre 2015. I rappresentanti di Terni hanno spiegato che il problema e’ la decisione dell’Antitrust Ue di impedire la vendita dello stabilimento. Patrizia Toia, che e’ anche vicepresidente della commissione Industria, ha detto che anche se le regole sulla concorrenza sono state fatte quando non era cosi’ forte la concorrenza extra europea, lei chiedera’ che si porti avanti il piano europeo dell’acciaio da valorizzare.