Luca Biribanti
Sirene d'allarme arrivano dall'Europa per il futuro dell'Ast di Terni. Secondo le notizie fornite dal vicepresidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli, Outokumpu avrebbe intenzione di tagliare 1000 posti di lavoro tra Finlandia e Germania, oltre ai 2500 già previsti. Se la notizia fosse confermata, sarebbe davvero notte fonda per le acciaierie di Terni che ancora non vedono la luce sulla cessione che i finlandesi avrebbero dovuto concludere entro l'anno, ma che, a quanto sembra, dovrebbe, il condizionale è ormai d'obbligo, perfezionarsi nel primo trimestre del 2014, nonostante la Commissione Europea avesse deciso di nominare un garante per garantire, appunto, la transazione in tempi rapidi.
“Con riferimento alle recenti interrogazioni presentate alla Commissione e concernenti una probabile ulteriore proroga, da parte della Commissione stessa – spiega l'Angelilli nell'interrogazione a risposta scritta alla Commissione Europea – dell’attività delle Acciaierie di Terni (AST), suscitano ulteriore preoccupazione nel settore della siderurgia europea le notizie riportate dalla stampa della volontà di Outokumpu di effettuare un ulteriore taglio dei posti di lavoro di altre mille unità in Finlandia e in Germania, oltre ai 2500 già previsti”.
“Per quanto riguarda le AST Terni, durante l´incontro con le parti sociali e le istituzioni umbre avvenuto a Strasburgo lo scorso giugno 2013 – prosegue la vicepresidente – il Commissario Almunia aveva escluso la possibilità di concedere ulteriori proroghe precisando che, trascorso il termine assegnato, la Commissione avrebbe nominato un garante al fine di sovraintendere in maniera imparziale alla vendita”.
“Il Parlamento europeo – conclude l'Angelilli – già nella sua risoluzione del 13 dicembre 2012 “Sull'industria siderurgica dell'UE” aveva chiesto alla Commissione di monitorare da vicino gli sviluppi negli stabilimenti di Terni, proprio per tutelare la loro integrità e la loro competitività nel panorama europeo e internazionale.
Premesso che la Commissione ha sempre affermato che il suo operato era volto ad assicurare la sostenibilità economica e la competitività delle AST Terni, può la stessa Commissione far sapere:
– una valutazione delle ultime notizie dei tagli al personale previsti da Outokumpu e le possibili ripercussioni sulla cessione delle AST Terni;
– un quadro dettagliato circa le procedure e le tempistiche utilizzate riguardanti la cessione;
– i principali parametri utilizzati per valutare i possibili acquirenti (europei ed extraeuropei) e i relativi progetti industriali;
quali azioni ha messo in campo per dare seguito alle richieste contenute nella risoluzione del Parlamento europeo?”.
All'interrogazione ha risposto Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, che gela ancora una volta le speranze che la trattativa possa risolversi in tempi rapidi. Eppure l'ad dell'Ast, Marco Pucci, nel convegno organizzato lo scorso luglio dal Pdl sulle acciaierie, aveva assicurato che la compravendita si sarebbe risolta entro l'anno, ma le parole di Tajani non lasciano spazio a equivoci: “La Commissione non può intervenire nelle attività economiche di investitori privati. Inoltre, la Commissione non può commentare i dettagli della procedura di cessione o la tempistica specifica”.
Cosa può fare allora la Commssione?
Leggiamo la risposta di Tajani all'interrogazione: “Nel giugno 2013 è stato presentato un piano d'azione1 per l'industria siderurgica europea, inteso ad aiutare questo settore ad affrontare le sfide odierne e porre le basi per la competitività futura promuovendo l'innovazione e creando crescita e occupazione. La Commissione è a conoscenza del fatto che Outokumpu sottolinea la necessità di adottare ulteriori misure sul fronte dell'occupazione per conseguire il risanamento finanziario. La Commissione non può intervenire nelle attività economiche di investitori privati. Inoltre, la Commissione non può commentare i dettagli della procedura di cessione o la tempistica specifica”.
Tajani traccia poi l'identikit del potenziale compratore: “Una panoramica delle procedure e delle principali fasi del processo di cessione sono disponibili negli impegni nella causa M.6471 Outokumpu/Inoxum2 e nella comunicazione della Commissione sulle misure correttive3.
L'idoneità dei potenziali acquirenti si basa sui seguenti punti4:
– l'acquirente deve essere indipendente e non essere collegato alle parti,
– l'acquirente deve possedere i mezzi finanziari, la comprovata competenza pertinente nonché l'incentivo e la capacità di mantenere e sviluppare l'attività ceduta come forza competitiva redditizia ed attiva, e
– l'acquisizione dell'attività ceduta da parte di un acquirente non deve creare nuovi problemi sul piano della concorrenza”.
Poi le solite parole che ormai abbiamo imparato a memoria da una anno a questa parte: “La Commissione sta monitorando attentamente il processo di cessione, tramite riunioni regolari con le diverse parti interessate, e continuerà a prendere tutte le misure necessarie per tutelare la redditività e la competitività di Acciai Speciali Terni”.
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