3 capitalizzazioni da 460 milioni di euro in 15 mesi da parte di due soci doversi e un anno di fuoco per l’Ast di Terni che ha dovuto far fronte allo sciopero che ha fermato l’azienda per settimane e, dopo un anno di cessione di Outokumpu a Thyssen, per i tedeschi è tempo di primi bilanci.
Secondo quanto riportato dal Sole24, a firma di Matteo Meneghello, sulla distanza dei 9 mesi l’azienda avrebbe perso, rispetto a settembre 2014, 127 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 1,4 miliardi di euro.
Secondo quanto riporta il cronista del noto quotidiano nazionale, le spedizioni inox sono aumentate del 5,2% con una crescita dei laminati a freddo (350mila tonnellate, con un +17,2% in più) e dei nastri a caldo (192mila tonneallate, con un +61,7%).
I dati sembrano confermare una ripresa dei volumi produttivi “di garanzia” (un milione di tonnellate è già stato raggiunto) e la struttura economica della multinazionale sarebbe sana e in pareggio.
Ora “al contrario di quanto avvenuto negli ultimi esercizi – spiega il presidente Joachim Limberg – c’è uno scenario in grado di attribuire alla società una stabilità sul fronte dell’azionista, del suo supporto finanziario ed inoltre c’è una chiara indicazione sulle iniziative da intraprendere e sull’orizzonte temporale in cui la società sarà in grado di raggiungere un equilibrio, sia sul fronte della struttura dei costi che sulla gestione finanziaria”.
Mentre l’azienda prosegue il piano di fusione per incorporare le controllare Tubificio, Aspasie, SdF, Thyssen vede i primi benefici della ‘cura Morselli’. Nei primi 9 mesi il fatturato è statp do 32,2 miliardi di euro (+7% rispetto allo stesso periodo 2014) e l’Ebit è salito del 33%.
Come riportato sempre dal Sole24 i risultati positivi valgono anche per la divisione Materials, alla quale appartiene Ast: “la ricerca di efficienza mixata con il nuovo business plan di Terni – spiegano i tedeschi – stanno producendo un «chiaro effetto di stabilizzazione”.