“Passo in avanti sulle crisi aziendali. Abbiamo contribuito a chiudere diverse crisi aziendali, dalla Ast di Terni fino alla Lucchini di Piombino, dall’Eni di Gela fino alla Ferriera di Trieste2″ – parola del premier Matteo Renzi, mentre in fabbrica continuano le riunioni delle Rsu con gli operai per discutere dell’ipotesi di accordo raggiunta mercoledì scorso al Mise di Roma.
Sembra che i lavoratori abbiano valutato positivamente l’accordo, anche se c’è qualche contestazione; l’ultima parola sarà comunque quella del referendum che si terrà tra il 15 e il 17 dicembre, nell’ambito del quale si darà o meno attuazione a quanto siglato.
Mentre continuano le uscite volontarie dall’azienda, resta vivo il ‘dramma’ dell’Ilserv, la ditta terza che non vede ancora una soluzione chiara. Ecco quanto scritto dai lavoratori: “Dopo la frima dell’ipotesi di accordo sulla vertenza Ast, è ormai palese che le istituzioni, sindacali e politiche, considerano i lavoratori delle ditte terze di serie B. Dopo 38 giorni di duri presidim condividendo freddo e stanchezza con i colleghi di Ast, ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano, svolgendo la parte di comprimari in una vertenza che ci ha visto diventare merce di scambio.
Chiediamo il giusto rispetto per chi, con profondo senso di appartenenza, non ha pensato due volte ad appoggiare la causa della vertenza Ast, con sacrifici anche economici di rilevanza assoluta, consapevoli del già disiguale trattamente contrattuale subito.
Chiediamo che, chi si proclama rappresentante dei lavoratori, mantenga fede al suo ruolo svolgendolo in maniera coerente con le proprie convinzioni, assicurando, per tutti, lo stesso impegno profuso nella vertenza che, nel bene o nel male, li ha visti protagonisti.
A questo proposito si organizzerà un’assemblea straordinaria e spontanea tra tutti i lavoratori delle ditte terze operanti in Astcon data da comunicare quanto prima, assemblea che ha lo scopo di confrontarci in merito all’eventuale epilogo di una vertenza che non ci ha voluto come protagonisti, bensì come meri comprimari da sacrificare in nome del bene della fabbrica. È ora di dire basta ad una costante disparità di trattamento che ora, francamente, ha raggiunto in limite invalicabile e pericoloso. Per il bene delle nostre famiglie”.
Arriva anche il giudizio positivo del Prefetto, Gianfelice Bellesini che esprime sollievo per l’esito positivo della vertenza AST e vivo apprezzamento per la coesione, la maturità ed il senso di responsabilità che hanno contraddistinto l’atteggiamento della comunità ternana rispetto all’intera vicenda.
Nell’occasione, Bellesini ha manifestato al primo cittadino il proprio compiacimento per l’intesa giunta al termine di un lungo e delicato percorso di trattativa fra Terni e Roma, sviluppatosi per passi successivi anche attraverso una serie di numerosi, pazienti e mai sterili incontri in sede locale.
“E’ stata scritta una pagina importante della storia di questa città – ha commentato il Prefetto – la cui conclusione rappresenta un riconoscimento alla compattezza che le istituzioni, le parti sociali ed il sistema-Terni nel suo complesso hanno dimostrato nel restare uniti attorno all’idea di una prospettiva industriale ancora vitale e positiva per questa significativa realtà imprenditoriale. La comunità ternana ha saputo affrontare giorni difficili non perdendo mai di vista il rispetto per le persone, la fiducia nelle istituzioni e la speranza per il futuro”.