“L’incontro dopo ampia discussione e approfondite valutazioni ha portato a sottoscrivere due verbali di accordo che hanno recepito gli affidamenti verbali con i quali le parti si erano lasciate nell’incontro precedente” – questo il risultato dell’incontro al Mise tra dirigenza Ast, Governo e sindacati.
Dopo ore di trattativa, sostanzialmente i sindacati sono riusciti a ottenere quanto volevano: 60milioni di euro di investimenti per il prossimo biennio, una produzione annua di acciaio fuso da un milione di tonnellate, mantenimento dell’organico a 2350 dipendenti fino alla fine del biennio.
I sindacati , con la mediazione del Governo, sono anche riusciti ad ottenere anche l’intesa sulla contrattazione integrativa che porterà l’azienda a distribuire tra i lavoratori circa 4milioni di euro soltanto nell’ultimo anno lavorativo.
“È stato sottoscritto stasera al Mise dopo una due-giorni di negoziato intensi l’accordo sul piano industriale di Ast TERNI dopo l’accordo del 2014 scaduto a dicembre.
Un accordo – dichiarano il coordinatore nazionale siderurgia Fim Cisl Raffaele Apetino e il Segretario Fim Cisl Simone Liti – che prevede circa 60 milioni di euro di investimenti confermando la strategicità del sito di Terni nel business di Thyssenkruup.
L’intesa prevede un aumento dei volumi produttivi passando da 940.000 tonnellate di acciaio ad un 1 milione ti tonnellate e inoltre sarà incrementa la produzione di laminati a freddo. Salvaguardata l’occupazione per il biennio 2018 / 20.
Un accordo importante che da prospettiva al sito di Terni, in cui anche il Governo si impegna a riconoscere la funzione strategica. Ora è necessario che il governo sostenga la strategicita’ con atti concreti, come
è necessario concludere quanto prima il confronto in sede territoriale per arrivare all’accordo su contratto integrativo necessario per dare una risposta economica ai lavoratori”.