Grande attesa per la nuova puntata, dedicata all’Umbria, ‘Meraviglie – La penisola dei tesori’, il nuovo programma di Alberto Angela, che ha debuttato su Rai 1 giovedì 4 gennaio e con altre tre puntate pronte ad essere trasmesse il 10, 17 e 24 gennaio. In ogni puntata della trasmissione, il presentatore racconta tre siti Unesco italiani (e altre meraviglie italiane, come i Bronzi di Riace o le isole Borromee, solo per fare due esempi): la prima puntata è partita dal Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano, passando poi a Siena, per poi concludersi nella “Valle dei templi” di Agrigento.
La première di Meraviglie
La penisola dei tesori ha fatto registrare 5 milioni e 662 mila spettatori con uno share del 23,8%, e nella prossima, quella del 10 gennaio, sarà l’Umbria – con Assisi, ma anche altre realtà umbre – ad essere protagonista: a raccontare le meraviglie locali, l’attrice Monica Bellucci, nata a Città di Castello.
La troupe di Alberto Angela è arrivata ad Assisi a ottobre, girando ad Assisi, al Sacro convento e nella Basilica di San Francesco, ma anche in piazza del Comune e all’Eremo delle Carceri, nell’Assisi Romana, e in luoghi di campagna limitrofi ad Assisi come Ponte San Vittorino e nei luoghi di culto. “La presenza di Alberto Angela ci onora –spiegava tempo fa il sindaco di Assisi Stefania Proietti – e fa seguito alla nostra richiesta avanzata alla RAI di costante attenzione mediatica verso la nostra città, per mostrare quanto Assisi sia attrattiva e capace di accogliere, mostrandola in tutta la sua bellezza”.
Il senso delle Meraviglie
“Quello che emergerà da Meraviglie – La penisola dei tesori – spiegava Alberto Angela prima del debutto – è un patrimonio unico al mondo. Che sottolinea quanto speciale sia la nostra nazione. Ogni sito potrebbe essere paragonato ad uno strumento musicale: ascoltandoli assieme emerge una sinfonia particolare. È la sinfonia della genialità dell’Italia, opera praticamente di tutte le generazioni che ci hanno preceduto negli ultimi 2500 anni e più. Ci hanno lasciato gioielli unici che fanno parte non solo della nostra storia ma anche del nostro DNA culturale, che si riflette nel nostro modo di pensare, parlare e vivere. Io ho viaggiato tanto ma da nessun’altra parte ho visto un panorama culturale così ricco e vasto. Dobbiamo essere orgogliosi di avere questo patrimonio e di essere italiani. Ma questo ci dà anche la grande responsabilità di dover gestire, valorizzare e proteggere una tale eredità. Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto nei secoli, a chi, come i giovani oggi, ha sete di conoscenza e di identità, e alle prossime generazioni che possano, come noi, meravigliarsi…delle nostre Meraviglie”.
di Flavia Pagliochini