di Francesco Maria Mancia (*)
Venerdì mattina alle 11 mi sono recato alla Stazione FS per attestare la mia vicinanza, quale V.Presidente del Consiglio comunale, ai dipendenti della Officine Manutenzione Ciclica ex OGR di Trenitalia che protestavano per la mancata corresponsione degli emolumenti da 3 mesi, stante il rimpallo di responsabilità per il passaggio dell’appalto tra una ditta e l’altra, ma, ascoltati alcuni lavoratori e visto il clima infuocato che si delineava, non ho avuto il coraggio di attendere oltre perché ho capito che la solidarietà sarebbe stata inutile soprattutto da chi come me sta all’opposizione ed ha sempre avversato il verificarsi di tali situazioni.
In buona sostanza accade che le gare al massimo ribasso e la mancanza di controlli preventivi sulle ditte che partecipano e successivi sul comportamento delle stesse provochino il fenomeno del subappalto, anche il lavoro a nero e soprattutto, sempre pur di raggiungere utili consistenti, tramite gare al massimo ribasso con percentuali inaccettabili che superano il 50%, si hanno speculazioni per restare nei limiti del profitto che incidono anche sulla sicurezza dei lavoratori.
Da quando ero assessore ai contratti al comune di Taranto ero molto attento non tanto al sistema di gara dell’offerta economicamente più vantaggiosa, i cui criteri soggettivi davano adito a troppe discrezionalità e dubbi valutativi con inevitabili ricorsi, né tantomeno alla gara col massimo ribasso, ma preferivo la procedura della media mediata con esclusione delle offerte più alte e più basse, aggiudicando la gara a chi centra la media centrale delle restanti offerte; all’epoca con tale metodo gli appalti venivano assegnati con percentuale del 18% circa mentre risulta che attualmente nella ns. regione il 90% delle gare sia assegnato col massimo ribasso con percentuali medie del 38%.
Per quanto riguarda i controlli, in base alla mia esperienza di bancario, pretendevo dalle ditte l’esibizione della dichiarazione CE.RI. cioè l’attestazione rilasciabile dagli Istituti di credito che è un flusso elettronico non modificabile ed aggiornato mensilmente contenente i fidi concessi, i mutui, le esposizioni, le garanzie ed eventuali anomalie, cioè un attestato di solidità ed affidabilità che ben si compenetra col DURC che riguarda la regolarità contributiva; già nel gennaio 2007 la II commissione del Comune di Foligno ha accolto tale mio suggerimento sulla verifica tramite attestazione CE.RI. con un documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro votato all’unanimità.
La vera solidarietà sarebbe quindi per le Istituzioni, regionale in primis, sanare la situazione degli operai di Foligno, perché come per la Merloni non sia più consentito privatizzare gli utili e socializzare le perdite, ma anche prevenire la discesa in campo di ditte poco affidabili con subappalti, poca sicurezza sul lavoro, stipendi a singhiozzo, sparizioni improvvise, mancanza di responsabilità e di controlli.
(*) Vicepresidente Consiglio Comunale