Art Bonus, restaurata la Peschiera di San Matteo degli Armeni

Art Bonus, restaurata la Peschiera di San Matteo degli Armeni

Redazione

Art Bonus, restaurata la Peschiera di San Matteo degli Armeni

Mar, 01/08/2023 - 16:04

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Il recupero grazie alle donazioni di un gruppo di mecenati

Riqualificata, grazie alle donazioni della campagna “Art Bonus, la Peschiera, presso la Biblioteca di San Matteo degli Armeni. Il restauro del monumento, per un importo di poco superiore agli 11mila euro, è stato possibile grazie alla generosità dei mecenati Gabriele Berardi, Morenita Camponetti, Armando Flores Rodas, Nuvoletta Giugliarelli Mordivoglia, Luca Nicolelli Fulgenzi, Consorzio Auto Revisioni (Palmerini Group), Irena Ristic, Roberto Rizzo, Stefania Troiani, Fabrizio Valmonti.

Presenti alla cerimonia di inaugurazione il sindaco Andrea Romizi, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, l’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture, ambiente e aree verdi Otello Numerini, la conservatrice Francesca Grauso, lo staff di Art Bonus, la restauratrice Elisa Becchetti, la consigliera Cristiana Casaioli, il responsabile della biblioteca di San Matteo degli Armeni Gabriele De Veris.

La Peschiera

La “Peschiera”, o “Pescaia” come è descritta dalle fonti storiche, è ciò che resta dell’orto-giardino, inaugurato nel 1632 da monsignor Iacopo Oddi, divenuto da poco nuovo proprietario del complesso di San Matteo.

Descritto come luogo di delizie dal Macinara, ornata da <<limoni, lemoncelli, giesomini di Catalogna et altre piante nobilissime>>, la Peschiera, all’epoca con un assetto architettonico diverso da quello attuale, era <<piena d’acqua col pesce dentro, et in mezzo sotto al portico dentro nel muro vi sta un mostro marino che tiene a mandritta un bastone in mano, et alla sinistra una pietra, e per bocca usciva un raggio d’acqua>>

Lo stato di conservazione

Prima dell’intervento la grande vasca in muratura, sormontata da un muro a nicchioni, risultava alterata dal tipico degrado che aggredisce le opere esposte all’aperto. In particolare incrostazioni con colorazioni di colore grigio antracite e grigio tenue di lieve entità e di ridottissimo spessore derivate da acqua pluviale percolante erano visibili negli elementi decorativi in travertino. Altro tipo di alterazione superficiale era costituito da fenomeni di efflorescenze soprattutto sul laterizio.

Per quanto riguarda invece fenomeni di alterazione cromatica, si notava un generale annerimento del paramento e degli elementi interni della vasca generato sia da deposito superficiale di polveri e smog sia da un velo costituito da una sorta di patina biologica scura generata dal percolamento delle acque meteoriche e dall’esposizione solare prolungata che ne favorisce l’essiccamento e quindi la maggiore adesione.

Il recupero

La Peschiera ha subito un’attenta pulitura della sua superficie lapidea, attraverso l’eliminazione di vegetazione e muschi. Tale fase ha permesso una ricognizione dettagliata delle aree che necessitavano di un intervento di pulizia definitiva.

È stata inoltre eseguita un’approfondita revisione del paramento murario, correggendo le lacune e le lesioni più evidenti con una malta composta da inerti e leganti a base di calce e terre colorate. Le vecchie stuccature e discrepanze delle connessure sono state rettificate con l’utilizzo di una malta fine a base di calce, restituendo all’opera il suo splendore originale.

Per preservare l’unità di lettura cromatica e valorizzare le parti architettoniche originali rispetto a quelle ricostruite nel precedente restauro, è stata eseguita una velatura a base di calce e terre colorate su tutta la superficie in laterizio.

Inoltre, l’interno della vasca della Peschiera è stato sottoposto a un’efficiente impermeabilizzazione utilizzando un prodotto reversibile tonalizzato. Questa soluzione non solo garantirà la stabilità e la conservazione nel tempo dell’opera, ma anche la possibilità di eventuali interventi futuri con materiali facilmente reversibili.

Infine si è provveduto a dotare l’area di un nuovo impianto di illuminazione onde valorizzare l’intero complesso ed a sistemare l’area intorno al monumento con pavimentazione perimetrale in travertino.

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