Arezzo Wave Band 2014, I Volvedo dalla Valnerina vincono la finale regionale per l’Umbria - Tuttoggi.info

Arezzo Wave Band 2014, I Volvedo dalla Valnerina vincono la finale regionale per l’Umbria

Redazione

Arezzo Wave Band 2014, I Volvedo dalla Valnerina vincono la finale regionale per l’Umbria

Dom, 06/04/2014 - 18:57

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Una serata di grande musica è stata quella che ha visto i Volvedo, provenienti dalla Valnerina, aggiudicarsi per l’Umbria l’accesso al festival Arezzo Wave. Durante la finale di Arezzo Wave Band Umbria, che si è svolta presso l’Afterlife di Perugia, hanno avuto la meglio sulle altre, tutte altrettanto brave, formazioni finaliste (Gattuzan, La Madonna di Mezzastrada, My Dirty Face, Quiver With Joy).

Quello della giuria è stato pertanto un compito molto difficile. Ma il gruppo vincitore l’ha spuntata grazie ad un rock granitico, aspro e crudo proprio come le montagne da cui provengono i suoi componenti. La rabbia, la felicità, l’inquietudine si condensano con i Volvedo in suoni e parole attraverso uno studio attento di nuovi e originali linguaggi armonici e ritmici che prendono spunto dai generi rock, alternative, indie, stoner, noise. Dunque questi “granitici” Volvedo rappresenteranno l’Umbria durante la 28esima edizione della celebre kermesse musicale che si terrà ad Arezzo dal 17 al 20 luglio prossimi.
Una finale regionale davvero suggestiva è stata quella dell’Afterlife, con band di altissimo livello che si sarebbero meritate tutte di vincere, a coronamento di un contest che anche quest’anno ha confermato la vivacità e la qualità della scena musicale rock della regione, che da sempre riesce ad indicare band che poi si confermano di grande presa anche su un palco di livello nazionale come quello di Arezzo Wave Love Festival.
Per la sezione Umbria, che ha dunque scelto già la sua band per il 2014, già si può tracciare un bilancio di questa edizione del concorso per band emergenti, il più grande contest italiano che individua ogni anno le migliori promesse musicali del Paese: sono state in totale 47 le band umbre iscritte al bando, 12 quelle semifinaliste, che si sono sfidate, prima della finale a cinque all’Afterlife, durante tre selezioni live in altrettanti palchi e locali della regione (Chupito Bar e Loop Cafè a Perugia e Supersonic a Foligno); numeroso infine è stato il pubblico (più di mille le persone che hanno assistito ai concerti) sempre molto partecipe ed attento.

Bio Volvedo
I Volvedo nascono nel 2008 tra le montagne della Valnerina (Cascia e Norcia) dall'incontro del chitarrista Marco Polito con il batterista Igor Montani. Già come power duo dal suono granitico e dai ritmi serrati, si guadagnano ben presto visibilità nel panorama indipendente umbro vincendo il concorso Suoni in movimento di Ponte Felcino (PG). Tre anni più tardi i Volvedo si fondono con i Koimbra, avendo in comune il batterista Igor, integrando nel proprio repertorio caustico con sprazzi melodici le tonalità piene ed avvolgenti. La nuova ed eterogenea formazione, con in più quindi Ivan Gentili al basso, voce e synth e Angelo Aloisi alla chitarra, dà vita ad un sound denso e centrifugato che fa da sfondo a testi popolati da demoni pungenti, forse impopolari, ma sempre attuali. Nel 2012 i Volvedo partecipano al concorso Sotterranea vincendo il premio per l'originalità e la partecipazione al festival “Maremoto”. Privi di una caratterizzazione univoca di genere, i Volvedo condensano sfumature rock, alternative, cantautoriali e psichedeliche. Nel maggio 2013 esce il loro primo album in studio, l’omonimo “Volvedo”, registrato presso lo studio abruzzese “La Baia dei Porci” e co-prodotto con Udedi Musica e Cultura, che trae origine dalla noia dei monti, dalla neve, dai chilometri, dai silenzi assordanti, dall'ovattata confusione, dai pieni di se, a chi c'è e da chi non c'è più, dalle vittime, dalle donne, dagli uomini, dalle famiglie e dagli amici, dalle comete e dalle pietre fredde, dalle migliori menti della generazione. Dedicato a chi non ama e a chi non può farne a meno, a chi ormai non sogna più, a chi si sveglia alle sei, a chi non si sveglierà mai, a chi resta sempre in piedi: un condensato di amore puro a decibel spaventosi.


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