Si è ritrovata a Norcia, per riunirsi all’interno di una delle tende che da diversi giorni ospita gli studenti della scuola elementare, una delegazione dei dirigenti scolastici dell’Umbria. L’obiettivo è stato quello di lanciare un appello al ministro dell’istruzione Stefania Giannini sui problemi dell’ufficio scolastico regionale a cui si aggiunge la delicata questione del terremoto. Una riunione avvenuta in concomitanza con un sopralluogo dei tecnici della Provincia di Perugia sulla palestra dell’istituto “Battaglia”, la struttura del complesso scolastico che ha riscontrato i problemi più gravi dopo il sisma del 24 agosto. Ed è proprio alle spalle della palestra che verrà posizionata la scuola prefabbricata che ospiterà oltre 300 bambini. Oggi scadono le offerte da parte delle ditte interessate, il conto alla rovescia per l’arrivo dei tanto attesi moduli è iniziato.
Direttore vacante per l’Ufficio scolastico regionale
Il problema principale, che vede al momento più di 60 dirigenti scolastici dell’Umbria sottoscrittori di una lettera aperta, è quello relativo al posto da dirigente dell’ufficio scolastico regionale. Ad occupare il ruolo negli ultimi mesi è stata la dottoressa Sabrina Boarelli. Un incarico di reggenza il suo, “che proprio per questo non può essere prorogato” e che scade il 30 settembre, come ci spiega la dirigente dell’istituto omnicomprensivo di Norcia (e di quello di Cascia), Rosella Tonti. E se il posto è, di fatto, vacante, (e lo si sapeva da tempo) dal ministero non è stato fatto finora nessun bando di concorso per occuparlo. Insomma, da sabato non ci sarà nessuno con il potere di firma all’Ufficio scolastico regionale, considerando che si tratta di un periodo di nomine e di inizio anno scolastico, in una situazione di profonda riforma del settore provocato dalla riforma cosiddetta Buona Scuola. Senza contare poi le problematiche legate al terremoto per quanto riguarda in primis Norcia, ma anche il resto dell’Umbria, dove ci sono scuole inagibili. “Il direttore dell’Usr ha anche un ruolo importantissimo all’interno del Dicomac, senza di esso verrebbe a mancare anche un riferimento centrale per l’Umbria in quella che è l’emergenza terremoto“ ha sottolineato la preside Tonti. La speranza di numerosi dirigenti scolastici è che possa essere in qualche modo confermata la dottoressa Boarelli, viste le capacità dimostrate in questa fase di transizione.
Appello al ministro Stefania Giannini
E’ quindi proprio per questo che a Norcia si sono ritrovate una decina di dirigenti scolastiche provenienti dall’area della valle umbra, da Cannara a Spoleto. Al fianco di Rosella Tonti sono infatti arrivate appositamente nella città di San Benedetto: M. Paola Sebastiani (liceo scientifico Foligno), M. Rita Trampetti (Ipia Foligno), Rosa Smacchi (Itt Foligno), Giuseppina Zuccarini (IC Foligno 4), Alessia Marini (IC Foligno 5), M. Grazia Giampè (IC Spello), Simona Perugini (IC Trevi), Francesca Lepri (IC Bevagna Cannara), Norma Proietti (I Circolo Spoleto) e Roberta Galassi (Iis Spoleto).
“Siamo una piccola rappresentanza di un nucleo più grande – ha spiegato la professoressa Sebastiani – attualmente sono coinvolte 61 scuole, ma stanno arrivando altre adesioni. Siamo qui per sostenere la scuola umbra, in appoggio alla situazione post sisma, a favore di una solidità della scuola umbra che ne ha bisogno non solo per quanto riguarda le strutture, ma anche per la conduzione dell’Usr. Dal 1 ottobre l’Ufficio scolastico regionale sarà senza un titolare, in una fase già complicata di suo, di modifica dell’assetto standard della scuola. Molte classi sono senza insegnanti titolari di cattedre, c’è un gruppo di insentanti neo ruolo, una mole incredibile di lavoro che per essere gestito bene va guidato. Non avere un punto di riferimento nell’Usr sarebbe una grave disfunzione. Il Governo – ha aggiunto la preside folignate – ha consentito il rientro straordinario in deroga degli insegnanti residenti nelle zone terremotate, che in questo anno potranno essere presenti qui grazie ad una direttiva ministeriale d’urgenza”. Ma il problema dell’assegnazione delle cattedre rimane (tanto che oggi sotto il provveditorato si terrà una manifestazione di protesta da parte dei sindacati e docenti di Terni). “Chiediamo al ministro Stefania Giannini una sensibilità verso il nostro territorio che conosce personalmente e che tenga conto di questa nostra situazione che è particolare” è stato l’appello espresso dalla professoressa Grazia Giampè.
Conto alla rovescia per i moduli scolastici
In attesa di sviluppi sul fronte dell’Ufficio scolastico regionale, oggi ufficialmente inizierà il conto alla rovescia per l’installazione dei tanto attesi moduli scolastici, la “scuola prefabbricata” che verrà installata nel piazzale retrostante l’istituto “R. Battaglia”, dietro alla palestra.
Lo schema di come verranno organizzati i moduli scolastici
Questa mattina, infatti, scadono i termini per la presentazione delle offerte da parte delle ditte interessate all’interno e nel pomeriggio dovrebbe tenersi già l’apertura delle buste. Quindi gli uffici comunali preposti dovranno celermente effettuare l’aggiudicazione provvisoria (il criterio utilizzato è quello del massimo ribasso). Da quella data il Comune entro due giorni di tempo consegnerà l’area all’azienda vincitrice, che dovrà effettuare tutto l’intervento entro 30 giorni, a fronte di un canone mensile di 25.600 euro (per 20 mesi, prorogabili di altri 12). Questo, per lo meno, è quello che prevede il disciplinare tecnico, che contiene delle prescrizioni molto stringenti sugli spazi, le specifiche della struttura, la coibentazione, i servizi igienici etc. L’impresa potrà eseguire anche doppi turni al fine di assicurare il montaggio della struttura prefabbricata nei tempi previsti. In caso di ritardo nella consegna della fornitura sarà applicata una penale di 2.000 euro per ogni giorno di mancata consegna, ma allo scadere del quindicesimo giorno l’appalto verrà revocato. Insomma, come già annunciato nell’assemblea pubblica di sabato dal sindaco Nicola Alemanno, i tempi saranno stringenti. Al massimo i primi giorni di novembre, quindi, gli alunni delle scuole materna ed elementare potranno trasferirsi dalle tende ai moduli prefabbricati.
Faglia sotto la scuola, “tempi di ritorno di 2000 anni”
In contemporanea all’incontro tra le dirigenti scolastiche, dall’altro lato del complesso scolastico si teneva un sopralluogo di alcuni tecnici nella palestra dell’istituto “R. Battaglia”, attualmente inagibile dopo il terremoto del 24 agosto. Se la parte più vecchia della scuola superiore ha infatti retto egregiamente alle forti scosse (vale la pena ricordare che dopo la prima scossa delle 3:36 di 6 gradi di magnitudo con epicentro ad Accumoli ne era seguita un’altra alle 4:34, di magnitudo 5.4 con epicentro Norcia), ad avere avuto dei problemi sono alcune strutture nella parte nuova, in primis la palestra inaugurata nel 2003, danneggiata ad una parete. Tra i presenti insieme al commissario straordinario dell’istituto Lorenzo Delle Grotti c’era anche il funzionario della Provincia di Perugia che una decina di anni fa ha contribuito a redigere, insieme ad altri professionisti, la microzonazione sismica di Norcia, analizzando la nota faglia che passerebbe proprio sotto il “Battaglia”.
L’INCHIESTA: LA FAGLIA SOTTO IL “BATTAGLIA” E LA MICROZONAZIONE SISMICA
E’ stato proprio l’ingegnere Andrea Moretti, membro del gruppo di lavoro per la microzonazione sismica del centro abitato di Norcia, da noi sollecitato, a rassicurare ulteriormente sulla faglia in questione, laddove proprio la relazione tecnica datata 2006 lasciava ancora qualche preoccupazione dopo una lettura attenta. Ricordando, come emerge dallo studio, che la faglia si è attivata con il terremoto del 1703 e terremoti di tale portata “hanno tempi di ritorno di 2000 anni“. Insomma, l’area sottostante la zona che interessa anche l’istituto superiore può far dormire sonni tranquilli.
Nonostante questo, però, la microzonazione è servita proprio ad individuare aree da tutelare attentamente. Aree dove sono presenti faglie, come quella in questione, definite “attive e capaci” (Secondo il Dipartimento di Prociv nazionale “una faglia attiva e capace è una faglia che presenta evidenze di scorrimento relativo tra volumi di roccia/terreno avvenuto nel corso degli ultimi 40.000 anni, per cui si presume che lo scorrimento possa ancora avvenire e che è in grado di produrre fagliazione in superficie, cioè la dislocazione istantanea – cosismica – verticale e/o orizzontale dei terreni lungo uno o più piani di taglio”). Il rischio, quindi, c’è, in queste zone più di altre, ed è per questo che sono previste importanti prescrizioni. Come l’impossibilità di nuove costruzioni e la delocalizzazione dell’esistente in caso di gravissimi danni al patrimonio edilizio. Prescrizioni che vengono ricordate anche nella relazione geologica al progetto dei moduli prefabbricati scolastici, pubblicata all’albo pretorio del Comune di Norcia (che contiene anche valutazioni sul rischio idrogeologico).
“L’area – si legge nella relazione geologica – è ricompresa nella zona di suscettibilità di una faglia attiva e capace. Tale faglia è stata determinata con lo specifico studio dal gruppo interdisciplinare, coordinato dal Servizio Geologico regionale nel 2004-2006, di cui alla DGR n. 1966 del 15/12/04. Nella figura (che riportiamo, ndr) sotto riportata è indicata in rosa l’area di suscettibilità e rispetto della faglia attiva e capace individuata e formalmente riconosciuta e con il colore verde l’ubicazione dell’area per il posizionamento temporaneo dei moduli prefabbricati che ospiteranno la scuola materna ed elementare di Norcia”.
“Dal quadro sopra riportato – è la conclusione della relazione – si ritiene possibile il posizionamento temporaneo dei moduli prefabbricati che ospiteranno la scuola materna ed elementare di Norcia mentre deve ritenersi inibita qualsiasi nuova edificazione. […] Per l’installazione delle strutture temporanee di container si deve porre particolare attenzione alle infrastrutture di rete poiché devono essere dotate di giunti flessibili in grado di sopportare eventuali movimenti“.
Il punto della Protezione civile su sopralluoghi e sfollati
Il Dipartimento nazionale di protezione civile ha comunicato che alla data di mercoledì, 28 settembre sono già 62 le verifiche idro-geo-morfologiche realizzate nei siti che ospiteranno le Sae – Soluzioni abitative in emergenza, destinate ai cittadini con abitazioni in zona rossa, o inagibili, nelle quattro regioni del Centro Italia interessate dal sisma. In questa fase, squadre composte da rappresentanti della Funzione Tecnica della Dicomac – Direzione di comando e controllo, tecnici dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione civile (Ispra, Cnr-Irpi, Cnr-Igag e Enea), funzionari della Regione e del Comune interessati e dell’Ente Parco realizzano una verifica speditiva nei siti individuati, ne valutano l’idoneità idro-geo-morfologica e trasmettono una relazione alla Regione. E’ poi compito della Regione esprimere un giudizio complessivo di idoneità delle aree, anche in base ad altre valutazioni, come la presenza di eventuali vincoli ambientali, urbanistici, paesaggistici o l’accessibilità ai siti stessi. Nella scelta delle aree, inoltre, le Regioni sono tenute in linea generale a dare preferenza alle aree pubbliche rispetto a quelle private e ad individuare il minor numero di aree possibili, nel rispetto delle esigenze abitative dei nuclei famigliari.
Per quanto riguarda la Regione Umbria, sono state realizzate 7 verifiche speditive, di cui 3 a Norcia capoluogo (2 siti valutati idonei e 1 non idoneo) e 4 a San Pellegrino (1 idoneo e 3 non idonei). La Regione ha già trasmesso la sua valutazione di idoneità per tutte e tre le aree giudicate idonee e ha già comunicato una prima stima di fabbisogni di 74 Sae, di cui 57 a Norcia e 17 a San Pellegrino, frazione di Norcia.
Quanto ai sopralluoghi sugli edifici, alla data di martedì ne sono stati compiuti 14.820 in tutto il Centro Italia. Sono finora 14.047 le schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 6.890 edifici dichiarati agibili (circa il 49%) e 789 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 4.386, invece, gli esiti di inagibilità (circa il 31%) mentre 1982 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili. La Prociv non specifica però il dato regionale. Per quanto riguarda l’assistenza alla popolazione, sono scese a 2109 le persone assistite nei campi e nelle strutture allestite allo scopo o presso gli alberghi. Nella Regione Lazio sono assistite 476 persone. Nelle Marche sono alloggiate 608 persone, in Umbria sono assistite 327 persone mentre, in Abruzzo sono 147.