Assicurarsi una valutazione sulla qualità degli Atenei italiani: è questo il compito dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Una procedura che è previsto vada a regime dall’1 gennaio 2017, e i cui criteri sono stati presentati nell’aula magna di Palazzo Murena, nel corso di un convegno tenutosi venerdì 8 aprile. La valutazione consente poi di garantire che gli Atenei possiedano competenze e mezzi adeguati a svolgere i propri compiti, come indicato dalle European Standards and Guidelines adottate nell’ambito del processo di Bologna.
Il sistema di valutazione (AVA) è stato istituito due anni fa, ma ad oggi è la stessa Anvur che crede sia il momento di rivedere alcuni criteri, grazie ai suggerimenti giunti da un gruppo di lavoro composto da docenti ed esperti. In sintesi la riforma del sistema AVA riguarderà i seguenti punti: maggiore aderenza ai nuovi standard europei ESG 2015; alleggerimento degli adempimenti istituzionali da parte degli Atenei; diminuzione del numero complessivo dei punti di attenzione considerati da ANVUR (scendono da 56 a 30); più flessibilità nella valutazione; formulazione dei requisiti adatta anche ai Corsi di Studio di orientamento scientifico/umanistico; eliminazione delle ridondanze e incongruenze; uniformità lessicale e semantica (Glossario unico per AVA, SUA-CdS e altri adempimenti).
Quello di Perugia è stato tra i primi Atenei ad aver proceduto con l’accreditamento, con l’Anvur che aveva di fatto, nel complesso, espresso un giudizio positivo. “L’obiettivo del lavoro condotto da ANVUR, con la collaborazione delle Università, è quello di rendere il sistema AVA più efficiente e flessibile per far sì che fornisca anche agli stessi Atenei una serie di informazioni preziose per il miglioramento della qualità – ha detto Stefano Fantoni, presidente di ANVUR, durante l’incontro di venerdì -. Dopo due anni di lavoro siamo in grado di individuare le migliori pratiche e gli ambiti di miglioramento di questo sistema. A Perugia abbiamo parlato dei principi generali della riforma, ma i concreti miglioramenti si vedranno più avanti quando le novità a cascata andranno a modificare gli adempimenti per gli Atenei”.
“È un onore ospitare presso l’Università degli Studi di Perugia il convegno ANVUR – ha spiegato Franco Moriconi, Rettore dell’Ateneo perugino -. Ciò conferma la politica per la qualità che caratterizza il mio Rettorato e l’azione dei miei collaboratori. In nome di questa scelta strategica per la qualità, siamo stati il primo Ateneo a sottoporre i propri corsi di laurea alla valutazione dell’Agenzia, e ad applicare poi subito le buone pratiche elaborate in occasione dell’accreditamento del gruppo di corsi scelti dall’ANVUR a tutti i nostri corsi di laurea, tanto da ottenere un miglioramento complessivo di tutta la nostra attività didattica”.
AVA si articola anche: nell’accreditamento di corsi e sedi; nell’assicurazione della qualità (AQ) degli atenei relativa alle attività didattiche e di ricerca basato sull’operato dei presidi della qualità; nella valutazione interna basata sulle commissioni paritetiche docenti-studenti e i nuclei di valutazione; nella valutazione esterna da parte di ANVUR. Quest’anno l’Ateneo perugino, in base anche a quanto stabilito durante l’ultima seduta del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, proporrà come nuovo corso, per il prossimo anno accademico, la Laurea Magistrale in Infermieristica e Ostetricia, presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale. Lo scorso anno i corsi proposti erano stati ben più numerosi.
Domani intanto ci sarà l‘inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia. Ospite d’onore è Pier Camillo Davigo, recentemente divenuto presidente dell’Anm, l’Associazione Nazionale Magistrati.
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