Anestesisti Spoleto, Fratini tranquillizza | M5s difende punto nascita AGGIORNAMENTO - Tuttoggi.info

Anestesisti Spoleto, Fratini tranquillizza | M5s difende punto nascita AGGIORNAMENTO

Redazione

Anestesisti Spoleto, Fratini tranquillizza | M5s difende punto nascita AGGIORNAMENTO

Il dg dell'Asl attacca il Tribunale dei diritti del malato: "Inutili allarmismi, non autorizzeremo trasferimenti". La Regione "salva" il reparto di ostetricia, ma i pentastellati si attivano comunque
Mer, 20/01/2016 - 15:49

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Aggiornamento alle 16.30 del 21 gennaio – Non ci sta il Tribunale del Malato alle accuse di allarmismo che gli vengono mosse dal direttore generale dell’Usl Fratini. In una nota l’associazione in difesa del San Matteo degli Infermi ha voluto infatti dire di nuovo la sua sul problema delle richieste di trasferimento avanzate dagli anestesisti in forza all’ospedale di Spoleto, ben 8 su 12.

“Come sempre il dott. Fratini – commenta l’associazione – finge di non capire quello che il TDM scrive, tentando di screditare il nostro attento monitoraggio sull’Ospedale di Spoleto. Il TDM non ha detto di essere preoccupato per un trasferimento in massa degli anestesisti: sappiamo bene che questo è impossibile! Il TDM è preoccupato per le motivazioni che possono aver indotto otto professionisti su dodici (escludiamo il Primario) a chiedere, come gesto eclatante, il trasferimento. La notizia, verissima e non infondata come sostiene il dott. Fratini, dovrebbe suscitare qualche riflessione nei responsabili della Sanità che dovrebbero chiedersi il perché di una tale decisione collettiva. Al contrario il Direttore generale si preoccupa solo di criticare e di smentire il TDM: tentativo fallito, visto che le otto domande sono state depositate e protocollate! Sarebbe invece auspicabile un atteggiamento più rispettoso verso una Associazione  di volontariato che lavora  solo per il buon funzionamento dell’Ospedale e che deve rispondere alle segnalazioni degli utenti, chiedendo chiarezza quando chiarezza non c’è. A tale proposito il TDM sollecita una risposta alle lettere inviate a codesta Direzione, secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge”.

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Nessun trasferimento in massa degli anestesisti dall’ospedale di Spoleto verso altri lidi verrà autorizzato: parola del direttore generale dell’Ausl 2 dell’Umbria Sandro Fratini. Che tranquillizza la città attaccando il Tribunale dei diritti del malato, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme.

La replica di Fratini – “La segnalazione del Tribunale dei Diritti del Malato di Spoleto è assolutamente infondata e crea soltanto allarmismo”. commenta Fratini. “Ho letto con stupore la segnalazione del Tribunale dei Diritti del Malato di Spoleto su un ipotetico trasferimento di massa dei medici anestesisti del San Matteo degli Infermi verso altre sedi ospedaliere. E’ opportuno sottolineare – spiega – che sono numerosissime e continue le richieste di trasferimento da ospedali più piccoli verso quelli più grandi. Le richieste interessano specialisti di tutte le branche: chirurghi, anestesisti, medici internisti, medici di pronto soccorso etc. Tali richieste, seppur legittime, non possono essere soddisfatte perché la direzione aziendale deve garantire la sicurezza di tutti gli ospedali e, in particolare, di quelli più piccoli. Quindi, voglio sottolineare, che non è immaginabile lo spostamento di professionisti riducendo le garanzie di funzionamento dei servizi di provenienza. Pertanto prima di effettuare una segnalazione invito il Tribunale dei Diritti del Malato ad informarsi adeguatamente sui meccanismi e sulle procedure per evitare di creare inutili allarmismi”. Il Tdm, in verità, non dava per scontato il trasferimento degli anestesisti in altre sedi, ma si chiedeva come mai in tanti hanno chiesto di andare altrove. Come a voler segnalare che organizzativamente nel reparto forse c’è qualcosa che non funziona.

Punti nascita salvi? – Se quindi non sembrano esserci timori sul personale del San Matteo degli Infermi, che a detta di Fratini non verrà depotenziato dando seguito alle richieste di trasferimento, la presidente della Regione Catiuscia Marini (nella foto insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin in visita al punto nascita di Spoleto nel 2014) ha rassicurato anche sul mantenimento del reparto di ostetricia e ginecologia di Spoleto, non destinato alla chiusura. In occasione della firma del protocollo d’intesa tra Regione Umbria, Comune di Castiglione del Lago e Azienda Usl Umbria 1 per la riqualificazione del presidio ospedaliero e dei servizi sanitari territoriali di Castiglione del Lago, infatti, la governatrice ha spiegato che “al momento viene rispettato il tetto di 500 nascite, quindi non sono previste chiusure di altri punti sul territorio regionale“.

Il M5s si attiva – Il Movimento 5 stelle, però, vuole essere sicuro del mantenimento del reparto di ostetricia spoletino e per questo si è attivato sia a livello locale che regionale e nazionale. A livello comunale, la capogruppo Elisa Bassetti ha presentato una mozione perché il Sindaco Fabrizio Cardarelli, la Giunta e il Consiglio comunale tutto sostengano la permanenza del punto nascita presso le sedi competenti. Mentre a livello nazionale i parlamentari Gallinella, Ciprini, Terzoni e Lucidi hanno chiesto chiarimenti anche in vista all’incontro del 25 gennaio tra i presidenti delle Regioni Umbria, Toscana e Marche per affrontare la questione della Macroregione.

Il documento comunale – “Le cronache della stampa e i dati numerici sulle nascite presso il reparto di ostetricia di Spoleto – spiega la capogruppo pentastellata Bassetti – lanciano alla politica locale un segnale chiaro: urgono misure e determinazione a supporto del punto nascite di Spoleto, un reparto eccellente e ben funzionante dove opera un’equipe di professionisti guidati dal primario Dr. Fabrizio Damiani. Ogni anno una politica nazionale e regionale di accentramento dei presidi ospedalieri, quest’ultima cominciata con la presidente Lorenzetti che tanto volle la realizzazione dell’attuale e sovradimensionato ospedale di Foligno andando a prosciugare risorse di altri nosocomi limitrofi, mette a rischio il punto nascite di Spoleto per il limite dei 500 parti all’anno. Per questo ad oggi esso compare tra i 6 punti nascita in Umbria dove partorire è considerato più rischioso, secondo quanto affermato dal Ministero della Salute in merito ai presidi che non raggiungono i 500 parti all’anno e che per tale motivo è a rischio chiusura. Siccome il modello cui si tende è quello dei reparti ospedalieri dove vi sono anche più di 2000 parti all’anno, nei quali poi la madre viene dimessa anche dopo 6 ore dal parto o deve percorrere distanze in auto per raggiungere un ospedale nel momento del parto, ci sentiamo di dire che il modello che prediligiamo invece è proprio quello messo in atto dal piccolo reparto di ostetricia di Spoleto dove i tempi e i bisogni delle partorienti sono rispettati con grande cura e professionalità. Nulla o poco è stato fatto dalle precedenti amministrazioni per difendere i servizi dell’Ospedale e risulta imbarazzante la cronistoria e la perdita negli anni dei primariati, emergenza che continua anche oggi con la Giunta Cardarelli. Lo stato dei lavori attuale sull’ospedale ci lascia molto perplessi: l’integrazione di cui si parla tra i nosocomi di Spoleto e Foligno non ha ancora sciolto molti nodi e dubbi sul futuro dell’ospedale di Spoleto e la IV commissione Sanità che dovrebbe monitorare costantemente lo stato dell’ospedale, non è riuscita nell’arco di un anno a produrre un documento di intenti sul tema della sanità a Spoleto. Il punto nascite si deve porre come fulcro di una nuova politica per Spoleto, che metta al centro le famiglie, le giovani coppie e il rilancio delle nascite dove tutto questo sia sostenuto con una rete di interventi che coinvolga tutti i soggetti: dalle scuole alle farmacie, dal consultorio ai medici di famiglia. La politica deve fare tutto il possibile perché in questa città si rilanci una vera e convinta politica demografica, come accade a Foligno. Altrimenti Spoleto sarà destinata all’oblio. Con la nostra mozione chiediamo l’impegno del Sindaco Fabrizio Cardarelli, della Giunta e del Consiglio comunale tutto a mettere in atto tutte le azioni e le misure necessarie per:

  1. garantire la sopravvivenza del punto nascite di Spoleto presso le sedi competenti: Presidenza della Regione, Assessorato Regionale alla Sanità e Direzione Regionale di Promozione della Salute;
  2. per creare una rete informativa e di supporto al punto nascite”.
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