Dopo la recente candidatura a sindaco di Domenico Caprini, la corsa verso le amministrative 2016 sembra essere già entrata nel vivo. “Il renziano della prima ora“, come lui stesso si è definito, sembra infatti aver agitato non poco le acque all’interno del centrosinistra. Alessandro Alunno, capogruppo de La Sinistra per Castello, è intervenuto accusando il Pd di non avere le idee ancora chiare e ribadendo la sua linea che vorrebbe un Bacchetta bis a capo della prossima amministrazione cittadina. Inoltre il consigliere di maggioranza ha da poco annunciato anche la sua adesione a Possibile, il movimento polito fondato da Civati.
L’appello lanciato da Rifondazione comunista per costruire anche a Città di Castello l’unità delle forze politiche e sociali della sinistra, e di farlo a partire dai contenuti, è del tutto condivisibile. Del resto è quello che abbiamo provato a fare negli ultimi anni con l’esperienza della lista La Sinistra per Castello. L’amministrazione del sindaco Bacchetta, sul cui operato abbiamo già espresso un giudizio positivo per la sua chiara alternatività alle politiche renziane, si avvia alla conclusione. Noi pensiamo che rafforzare la sinistra a Città di Castello serva anche per evitare il rischio che l’ “anomalia” Bacchetta venga normalizzata. L’antipasto di questo rischio è rappresentato dagli esiti contraddittori dell’assemblea del PD tifernate e dall’autocandidatura a sindaco del renziano Caprini.
Fermento si registra anche tra le opposizioni. Il consigliere Manuel Maraghelli, infatti, ha dato l’addio definitivo al Pdl e, come ufficializzato nell’ultima seduta del Consiglio comunale, passerà al Gruppo Misto assieme al consigliere Cristian Braganti (ex Patto civico). I due hanno comunicato di voler lavorare ad un progetto comune, ovvero ad una nuova lista civica, “aperta a tutti“, da presentare alle prossime elezioni.
Si tratta di un progetto dinamico per far ripartire la nostra comunità tifernate oramai stanca di subire le manovre pianificate di chi mette come unico scopo interessi personalistici e partitici. Città di Castello può e deve rialzarsi per riaffermare il suo ruolo di comunità vitale e trainante nel comprensorio valtiberino ma anche più ampiamente quello umbro