Incrementare la formazione e l’educazione del pubblico privilegiando in particolare i giovani: è questa la ‘missione’ istituzionale degli Amici della Musica, che per il 2011 ha proposto la 30° stagione, con 19 appuntamenti, che propone anche compositori che hanno segnato la vita del Risorgimento, con alcune iniziativa legate ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Così questi concerti vengono preceduti da conferenze tenute da musicologi che spiegano il momento storico della prima metà dell’Ottocento.
Il concerto di inaugurazione si tiene sabato 15 gennaio alle 21, all’Auditorium San Domenico, con il violinista Shlomo Mintz e Petr Jirikovsky, che eseguiranno musiche di Beethoven e Paganini. Il 20 febbraio c’è il concerto “Mazzini in esilio”, musica da camera del Risorgimento. Tra gli altri appuntamenti si segnala “Gian Burrasca” (il 4 marzo) con Elio, nella versione rielaborata di Lina Wertmuller.
Oltre ad una ‘trasferta’ ad Ancona (il 6 marzo) per l’opera “Don Pasquale” di Doninzetti, la stagione propone, tra l’altro, l’esecuzione (il 20 marzo) degli studi di Chopin con Orazio Maione al pianoforte, “Il Requiem di Verdi” il 28 maggio eseguita dall’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi di Milano e dal coro sinfonico Giuseppe Verdi di Milano.
Alla conferenza stampa di presentazione, la presidente dell’Associazione Amici della Musica, Ambretta Ciccolari, ha ricordato il “decisivo contributo di Cassa e Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno per la realizzazione della stagione”. L’assessore alla cultura, Elisabetta Piccolotti, ha sottolineato “la qualità della stagione” mentre l’assessore all’istruzione, Rita Zampolini, ha posto l’accento sull’importanza del progetto per il coinvolgimento delle scuole all’educazione musicale. Il presidente della Cassa di Risparmio di Foligno, Denio D’Ingecco, ha evidenziato che “l’appoggio dell’istituto di credito è un investimento e non un’elargizione perché si basa su un progetto per creare la cultura musicale nelle scuole”. Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti ha parlato di “particolare ricchezza associativa della città che costituisce una speranza in un momento di particolare difficoltà anche per i tagli governativi riservati, in particolare, alla cultura”.