I due avevano in programma di andare nella città dei Ceri il 2 novembre 2007. Furono arrestati 4 giorni dopo - e assolti definitivamente dopo 8 anni
A pochi giorni dal caso dell’intossicazione al ristorante apparentemente (quasi) felicemente concluso, Gubbio torna alla ribalta della cronaca nazionale e internazionale. Risale a giugno, ma è stata resa nota solo ora, a quindi anni dall’anniversario della morte di Meredith Kercher, una foto di Amanda Knox e Raffaele Sollecito in visita proprio nella città dei Ceri.
La gita con relativa foto dei due ex fidanzati è stata svelata dal Mirror che ha anche intervistato l’ex studente pugliese, non senza ricordare che proprio Gubbio era la città che Amanda Knox e Raffaele Sollecito avrebbero dovuto visitare il 2 novembre 2007, il giorno in cui la ventunenne Meredith Kercher fu trovata morta, con la gola tagliata e segni di violenza sessuale. Un delitto per cui è stato condannato Rudy Guede, mentre Sollecito e Knox sono stati scagionati dalla Cassazione nel 2015.
“È stato un momento molto bello – ricorda Sollecito – avevamo in programma di andare a Gubbio il giorno in cui il cadavere di Merdith venne trovato, ovviamente non sapendo cosa le fosse successo e avendo qualche ora libera. Poi i piani sono cambiati“. Quattro giorni dopo, Amanda Know e Raffaele Sollecito vennero arrestati. L’idea di andare a Gubbio in questo 2022 sarebbe stata della Knox: “Amanda mi ha chiesto ‘Perché non andiamo a Gubbio?’. È stato dolce-amaro tornarci perché dovevamo andare lì in circostanze così diverse. Ma è stato bello per noi poter parlare di altro che non fosse il caso“. “A Gubbio ho provato emozioni contrastanti – ha poi ribadito Sollecito all’Ansa dopo che la foto è stata ripresa anche dai media italiani – sicuramente piacere di stare in buona compagnia. Ma anche tristezza per la tragedia che abbiamo subito“.
Secondo l’Ansa sempre a giugno Amanda avrebbe anche visitato Perugia, incontrando l’avvocato Luciano Ghirga, insieme all’altro legale Carlo Dalla Vedova e all’ex cappellano della sezione femminile del carcere don Saulo Scarabattoli. “L’ho trovata bene, tranquilla e affettuosa” ha detto l’avvocato Ghirga. “Prima – ha aggiunto – era forse più estroversa mentre ora è molto mamma, concentrata sulla figlia Eureka“.