Alluvione, "A Gubbio ritardi negli interventi di Protezione civile" | Melasecche "Fatto tutto il possibile" - Tuttoggi.info

Alluvione, “A Gubbio ritardi negli interventi di Protezione civile” | Melasecche “Fatto tutto il possibile”

Davide Baccarini

Alluvione, “A Gubbio ritardi negli interventi di Protezione civile” | Melasecche “Fatto tutto il possibile”

Mar, 11/10/2022 - 12:55

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Interrogazione di De Luca (M5S) in Regione "Larga parte del territorio è stata abbandonata nonostante richieste di aiuto" | L'assessore "Intervenuti da subito in un'area vastissima, a breve dichiarazione stato di calamità"

Un’interrogazione su presunti ritardi negli interventi richiesti dal Comune di Gubbio, durante l’alluvione del 15 settembre, è stata presentata stamattina (11 ottobre) in Regione dal consigliere Thomas De Luca (M5S).

Illustrando l’atto ispettivo De Luca ha spiegato come questa regione debba rivedere l’assetto sotto il rischio idraulico e geologico. Urge con priorità discutere una nuova legge sulla Protezione civile”. L’alluvione del 15 settembre è stata tragica sia per le Marche ma anche per l’Umbria, dove numerosi problemi ci sono stati pure nella zona di Gubbio, “dove è doveroso fare luce su questioni procedurali che si sono verificate durante l’emergenza“. In questo territorio si sono riscontrate problematiche di stabilità su ponti e muri di sostegno lungo la viabilità comunale, frane diffuse lungo le strade, presenza di grandi quantità di tronchi lungo gli alvei fluviali che ostruiscono il normale scorrimento acque, problematiche di recupero materiali e pulizia di locali allagati.


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Il 16 settembre – come ha ricordato De Luca – il Comune di Gubbio ha scritto al Centro Regionale di Protezione civile rappresentando gli ingenti danni subiti: allagamenti diffusi su abitazioni e terreni agricoli a causa di esondazioni, danni agli argini dei torrenti, smottamenti e frane che hanno causato la cancellazione di tratti di strade e l’abbattimento di linee elettriche. “Con la stessa missiva ha aggiunto il consigliere M5S il Comune ha chiesto l’intervento della Protezione Civile e l’avvio delle procedure per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità, chiedendo mezzi e operai per fronteggiare la situazione. Richiesta reiterata il 19 settembre, affinché venisse attivato il sistema dI volontariato e autorizzato l’intervento dei servizi regionali”.

Diverse testimonianze, però, hanno rappresentato come larga parte del territorio eugubino sarebbe stata di fatto abbandonata a se stessa nonostante le richieste di aiuto. Intere famiglie sarebbero state costrette a spalare fango in totale solitudine. Bisogna quindi chiarire in quale data sono stati effettuati gli interventi a supporto delle popolazioni di San Bartolomeo e Santa Maria di Burano, nonché la tipologia e il numero di operazioni, mezzi e persone messe a disposizione dalla Regione. Inoltre come si intende agire nel prossimo futuro per dare sostegno immediato al ripristino del patrimonio pubblico danneggiato, al ristoro delle attività economiche e ai privati che hanno subito danni?”.


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L’assessore Enrico Melasecche ha risposto che “nell’immediato è stato fatto tutto quello che era umanamente possibile. Fin dalla notte del nubifragio, io personalmente ho preso contatto con i sindaci. La mattina successiva mi sono recato nei Comuni colpiti per verificare i danni, ho organizzato l’intervento della Protezione civile e parlato con Anas per le frane. C’è stato un contatto continuo tra sala operativa regionale e sindaci, anche quello di Gubbio, contattato fin dalla sera del 15. Dal giorno successivo ci sono state diverse interlocuzioni con i funzionari del Comune. Nulla è stato segnalato in merito a criticità in abitazioni private. In quel momento la situazione riguardava centinaia di abitazioni e 100 km di torrenti”.

Il Comune di Gubbio ha mandato una prima nota con la necessità di 10mila euro, ridicola rispetto alle necessità, successivamente integrata con una nota di 50 mila euro, che appare comunque non dimensionata rispetto al territorio molto più vasto. Il Governo sta per fare la dichiarazione dello stato di emergenza: quando ci daranno l’ordinanza la presidente dovrebbe essere dichiarata commissario, valuteremo le somme che saranno date. L’evento è di assoluta unicità storica, l’area interessata è vastissima”.

Nella sua replica De Luca ha detto che “il Coc (Centro Operativo Comunale) è stato istituito immediatamente dal Comune di Gubbio. Sul fatto che il sottoscritto sia andato personalmente a verificare sul territorio ricordo che sono un consigliere regionale e ho tutto il diritto di andare e verificare la situazione. È inaccettabile l’abbandono di alcune famiglie”.

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