Alluvione 12 giugno, Governo "no condizioni per stato emergenza" - Tuttoggi.info

Alluvione 12 giugno, Governo “no condizioni per stato emergenza”

Redazione

Alluvione 12 giugno, Governo “no condizioni per stato emergenza”

Il Vice Capo del Dipartimento della Protezione Civile chiarisce, "danni causati dall’elevata vulnerabilità idraulica del territorio e dalla carenza di manutenzione dei corsi d’acqua"
Sab, 15/10/2016 - 17:17

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Da Roma non arriva il via libera per lo stato di emergenza richiesto dalla Regione Umbria per l’alluvione dello scorso 12 giugno, che tanto violentemente si era abbattuta sulla provincia perugina. Nei giorni scorsi la Regione dell’Umbria ha infatti ricevuto la comunicazione interlocutoria, a firma del Vice capo del Dipartimento di Protezione civile – Ufficio del Consigliere Giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativa alla richiesta di delibera dello stato di emergenza in relazione agli eventi dello scorso 12 giugno, che ha poi trasmesso ai soggetti interessati (Comuni di Perugia, Assisi, Bevagna, Citerna, Corciano, Foligno, Gubbio, Spello e Valfabbrica, Consorzio di Bonificazione Umbra, Consorzio di Bonificazione della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, Provincia di Perugia, Rfi, presidio territoriale Ancona, ed Umbra Acque).

Alluvione 12 giugno, Regione chiede stato emergenza

Nella comunicazione il Vice Capo ritiene che gli eventi metereologici estremi non abbiano determinato condizioni tali da giustificare l’adozione di misure di emergenza e che le situazioni di danno derivino dall’elevata vulnerabilità idraulica del territorio e dalla carenza di manutenzione dei corsi d’acqua e delle strutture connesse.

In replica alla comunicazione, che di fatto nega in questa prima fase lo stato di emergenza, “il Comune di Perugia – si legge in una sua nota – invierà a stretto giro un nota alla Regione, e per conoscenza al Dipartimento, per illustrare ulteriormente la specifica ed eccezionale situazione che si è verificata sul territorio comunale il 12 giugno 2016. Infatti l’eccezionalità dell’evento è stata adeguatamente dimostrata dai dati forniti dal Centro Funzionale di Protezione Civile della Regione: la relazione, in particolare, ha documentato in maniera incontrovertibile la peculiarità di quanto accaduto nel Comune di Perugia rispetto agli altri Comuni ricompresi nell’istanza inviata dalla Regione alla Presidenza del Consiglio. Basti ricordare che il 12 giugno, in un lasso di tempo brevissimo, sono state registrate precipitazioni di 119mm (Pianello) e 79.6mm (Ponte Felcino) con costante superamento del codice di pericolo arancione e rosso.

Ne sono conseguiti allagamenti, esondazioni, frane e rotture fognarie nell’intero territorio cittadino con particolare riferimento alle aree di: Santa Lucia, Rimbocchi, Ponte D’Oddi, Montegrillo, Ponte della Pietra, Pretola, Lidarno, Villa Pitignano, Ponte Felcino, Pian di Massiano, Olmo, Ponte Valleceppi, Pianello, Ferro di Cavallo, Ripa, Montelaguardia, Pretola, Colle della Trinità, Colombella, con ingenti danni alle infrastrutture e beni materiali privati. Tali situazioni di dissesto sono dipese dall’impossibilità materiale per le infrastrutture e i corsi d’acqua di assorbire volumi così ingenti dovuti alla straordinarietà delle precipitazioni, con conseguente incompatibilità per i sistemi di procedere all’allontanamento delle acque. Spetterà, comunque, al Consiglio dei Ministri deliberare definitivamente sulla questione e l’auspicio del Comune di Perugia è che, sulla base dei documenti e dei dati forniti, venga riconosciuto lo stato di emergenza, tutelando di conseguenza l’interesse collettivo, nonché quello dei privati danneggiati”.

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